Investire in Equity Crowdfunding

IN CHE COSA SI INVESTE

Investire in aziende private attraverso l’equity crowdfunding significa scegliere nuove imprese che si ritiene abbiano il potenziale per crescere. Si investe sottoscrivendo una quota del capitale sociale dell’azienda che interessa e si diventa soci, con il diritto a partecipare alla distribuzione dei dividendi futuri e al ritorno sull’investimento in caso di vendita delle quote. È possibile che la società che ha scelto di raccogliere capitali con l’equity crowdfunding, decida di attribuire quote differenziate di partecipazione al capitale in base all’importo dell’investimento che si sottoscrive, riservando il diritto di voto solo a coloro che avranno investito un importo pari o superiore a quanto indicato nel progetto stesso. A tutti i soci, indipendentemente dall’importo investito, saranno attribuiti sempre e in ogni caso tutti i diritti patrimoniali dell’azienda.

CHI PUÒ INVESTIRE

Può investire chiunque creda in un determinato progetto aziendale o nell’idea imprenditoriale di una start-up o PMI innovativa, offrendo non solo capitali, ma anche conoscenze ed esperienza. Possono investire sia i privati (persone fisiche) che le società (persone giuridiche). All’esito della verifica di appropriatezza, tuttavia, ti diremo se l’investimento è appropriato per il tuo profilo di rischio e per la tua conoscenza ed esperienza in materia di investimenti.

PERCHÉ INVESTIRE

  1. Per diversificare il portafoglio di investimento scegliendo progetti e idee imprenditoriali in settori ad alto tasso di innovazione come il biotech, l’energia rinnovabile, tecnologie digitali, life science ecc.;
  2. Per godere degli sgravi fiscali previsti per chi investe in start-up o PMI innovative (per persone fisiche, detrazione IRPEF pari al 50% della somma investita fino ad un massimo investito pari a 100.000 euro e 30% della somma investita fino ad un massimo di 1 milione di euro, mentre per persone giuridiche deduzione IRES pari al 30% della somma investita fino ad un massimo annuo di 1,8 milioni di euro). Per beneficiare del vantaggio fiscale l’investimento deve obbligatoriamente essere mantenuto per 3 anni (holding period) per non incorrere nella decadenza delle agevolazioni;
  3. Per beneficiare del ritorno sull’investimento (ROI) che, per chi investe in start-up, vale in media 2,5 volte il totale investito nei quattro anni prima dell’exit e che aumenta in proporzione al numero di investimenti realizzati. In media oltre il 100% dopo i primi sei investimenti;
  4. Per investire nell’economia reale ovvero in quella parte di imprese innovative che crescono e sono competitive, che creano ricchezza e generano valore, che oggi sono delle start-up innovative e domani dei giganti high-tech;
  5. Per investire in un mercato d’avanguardia regolamentato dalla Consob che vigila e tutela l’investitore;
  6. Per potenziare la propria rete di contatti attraverso il network della start-up in cui si investe fatto di soggetti economici, politici e istituzionali interessati a diventare essi stessi promotori di aziende ad alto potenziale innovativo.

QUANTO SI PUÒ INVESTIRE

L’investimento minimo viene deciso dall’imprenditore ed è indicato nella pagina del progetto come “chip minimo”.

CHE COSA SI GUADAGNA

Chi investe in start-up ha prospettive di guadagno a lungo termine. Chi investe invece in PMI ha prospettive di guadagno a breve-medio termine. L’investimento avrà successo solamente se la start-up o la PMI saprà sviluppare il proprio business; è bene essere consapevoli di questo rischio. Si può trarre beneficio dal proprio investimento attraverso:

  • la vendita della quota ad un altro investitore per un valore maggiore rispetto a quello d’acquisto
  • la vendita della propria quota nel caso in cui la start-up o la PMI venga acquistata
  • l’incasso dei dividendi ai soci che le PMI possono distribuire fin da subito mentre le start-up possono distribuire trascorsi 5 anni dalla costituzione della società.

Tuttavia, è bene considerare che gli strumenti finanziari di queste società sono illiquidi, cioè fino a che la società non viene quotata su un mercato regolamentato, è molto difficile trovare un potenziale compratore.

QUANDO SI PERFEZIONA L’INVESTIMENTO

L’investimento si ritiene “andato a buon fine”, ossia perfezionato, quando viene raggiunto il 100% della cifra richiesta e indicata dall’imprenditore nel suo progetto.

Qualora la campagna di raccolta fondi non dovesse raggiungere l’obiettivo, i capitali verranno interamente restituiti all’investitore tramite bonifico bancario sul conto corrente di provenienza, senza oneri o spese.

Se il progetto raccoglie invece tutto il capitale obiettivo entro il periodo prestabilito, la società può scegliere di continuare la campagna e raccogliere ulteriori fondi, ovvero fare il cosiddetto overfunding (fino ad un soglia massima decisa in fase di aumento di capitale). L’overfunding aumenta la liquidità della start-up/PMI ma la percentuale di equity, ovvero la quota che ogni investitore riceverà sarà proporzionalmente ridotta. Di conseguenza, a fronte di un capitale raccolto maggiore, l’investitore sarà titolare di una fetta leggermente inferiore di un business, che però avrà un valore più alto.

COME SI CONTROLLA L’INVESTIMENTO

Ogni investitore può monitorare l’andamento della società in cui ha investito in vari momenti del suo sviluppo:

  • online nella pagina di dettaglio progetto del sito IdeaCrowdfunding.it;
  • nella comunicazione ufficiale annuale con la quale la società presenta i risultati d’esercizio e il bilancio;
  • con la newsletter periodica di Idea Crowdfunding;
  • attraverso comunicazioni speciali della società in caso di avvenimenti importanti.

COME AUMENTARE L’INVESTIMENTO

Si possono fare più investimenti anche disgiunti e aumentare la propria partecipazione in una società. A fine campagna verranno automaticamente sommati i capitali investiti, andando a determinare la partecipazione complessiva nella start-up/PMI. Qualora la società decidesse di effettuare una nuova raccolta di capitali tramite il crowdfunding, gli investitori che hanno già investito nel corso del primo round sono liberi di effettuare nuovi investimenti.

I RISCHI

L’investimento in società non quotate comporta dei rischi, come tutti gli investimenti, ed in particolare:

  1. Il rischio di perdita dell’intero capitale investito, in quanto diventando soci della società che raccoglie capitale si partecipa a tutti gli effetti al rischio d’impresa. Fermo restando che l’investimento in società non quotate comporta evidenti rischi, esso comporta anche significative opportunità legate alla possibile crescita di valore della società, in particolare se start-up o PMI innovativa, dal momento che quello dell’innovazione tecnologica è un mercato con elevati multipli. D’altra parte, in alcuni dei settori operativi di Idea Crowdfunding (es. energia da fonti rinnovabili) potrebbe anche verificarsi che l’obiettivo della società non sia quello di conseguire un valore multiplo dell’investimento, ma piuttosto degli elevati dividendi.
  1. Il rischio di illiquidità: dal momento che la start-up non è quotata su un mercato regolamentato, potrebbe non essere facile trovare un acquirente, ove l’investitore decida di cedere in tutto o in parte le quote o azioni sottoscritte. Inoltre, a fronte di significativi vantaggi, anche fiscali, offerti dall’ordinamento giuridico alle start-up innovative e agli investitori,  l’articolo 25 del Decreto Crescita 2.0 ha stabilito un arco temporale (con un massimo di cinque anni) entro il quale la start-up innovativa non può distribuire utili, allo scopo di far sì che essi siano reinvestiti nell’azienda per accelerarne la crescita. La normativa in materia di agevolazioni è soggetta a periodici cambiamenti e a termini differenti, quindi si invitano gli investitori a verificare caso per caso la durata del divieto di distribuzione degli utili. In caso di distribuzione degli utili in violazione della norma si perdono i benefici concessi dalla legge alle start-up innovative.

Idea Crowdfunding invita gli investitori a valutare attentamente i progetti presentati e a soppesarne rischi ed opportunità, eventualmente con l’aiuto di esperti.

DIRITTI DI RECESSO E REVOCA

Gli investitori godono di diritti e tutele in virtù dell’art. 13, comma 5 e dell’art. 25, comma 2 e 3 del Regolamento Consob n. 18592:

Diritto di recesso

Gli investitori diversi dagli investitori professionali hanno il diritto di recedere dall’ordine di adesione, senza alcuna spesa, tramite comunicazione rivolta ad Idea Crowdfunding, entro sette giorni decorrenti dalla data dell’ordine. La comunicazione di recesso deve essere effettuata inviando una comunicazione scritta all’indirizzo recesso@ideacrowdfunding.it.

Altre forme di comunicazione della revoca non saranno considerate valide.

La dichiarazione di recesso deve indicare specificamente le generalità dell’investitore recedente, l’identificazione dell’investimento dal quale intende recedere ed il valore dell’investimento per il quale si esercita il recesso.

Inoltre, i consumatori potranno esercitare il diritto di recesso immotivato e senza penali previsto dal Codice del Consumo (art. 67 duodecies) con le medesime modalità sopra indicate, ma nel più lungo termine di 14 giorni previsto da detta normativa. Anche in questo caso la comunicazione deve essere effettuata inviando una comunicazione scritta all’indirizzo recesso@ideacrowdfunding.it.

Nel caso di esercizio del diritto di recesso, i fondi relativi all’investimento tornano nella piena disponibilità dell’investitore.

Diritto di revoca

Gli investitori diversi dagli investitori professionali che abbiano manifestato la volontà di sottoscrivere strumenti finanziari oggetto di un’offerta pubblicata su Idea Crowdfunding, hanno il diritto di revocare la loro adesione quando, tra il momento dell’adesione all’offerta e quello in cui la stessa è definitivamente chiusa, sopravvenga un fatto nuovo o sia rilevato un errore materiale concernente le informazioni esposte sul portale, che siano atti a influire sulla decisione dell’investimento.

Il diritto di revoca può essere esercitato entro sette giorni dalla data in cui le nuove informazioni sono state portate a conoscenza degli investitori. La comunicazione di revoca deve essere effettuata inviando una comunicazione scritta all’indirizzo revoca@ideacrowdfunding.it.

Altre forme di comunicazione della revoca non saranno considerate valide.

La dichiarazione di revoca deve indicare specificamente le generalità dell’investitore che la effettua, l’identificazione dell’investimento che si intende revocare ed il valore dell’investimento per il quale si esercita la revoca.

Nel caso di esercizio del Diritto di Revoca, i fondi relativi all’investimento tornano nella piena disponibilità dell’investitore.

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