News

Crowdlender, il portale di lending crowdfunding di Opstart, cresce del 273% anno su anno

La piattaforma di lending crowdfunding Crowdlender ha incrementato del 273% la propria raccolta, principalmente su progetti di real estate. Boom del mercato in Italia

 

 

Secondo i dati forniti da Opstart (fintech hub del crowdfunding e tra i principali player del settore) relativi al portale di proprietà Crowdlender, questa tipologia di crowdfunding sta vivendo una crescita particolare, con un +273% anno su anno, rispetto ai primi mesi del 2022.

L’incremento fa seguito a quello dei semestri precedenti, che si era attestato a +30%.

La ripartizione dei progetti finanziati

Tra le regioni che credono di più in questa forma di investimento troviamo la Lombardia, con il 35,24% degli investitori, il Piemonte (25%), l’Emilia-Romagna (7%) e il Veneto (5%).

Entrando nei particolari, il numero di investitori dei primi 5 mesi del 2023 ha già superato del 68%  quello di tutto il 2022 e, fra le province che maggiormente sostengono il lending crowdfunding, ci sono Milano, Bergamo e Monza-Brianza, ma anche Torino, Bologna e Treviso.

“Il 100% delle società che, ad oggi, abbiamo finanziato tramite la nostra piattaforma, hanno pagato interessi e capitale puntualmente. Ciò dimostra la solidità dei nostri criteri di selezione, nel momento in cui decidiamo di promuovere un’azienda partner” ci dice Giovanpaolo Arioldi, CEO di Opstart. “I progetti proposti sul portale sono spesso legati al mondo della sostenibilità, in tutte le sue sfaccettature, e questo è stato, di certo, un elemento di successo per la raccolta. Con le campagne, rispondiamo infatti alla crescente domanda di investimenti che promuovono un impatto positivo sulla società” conclude Anna Raschi, General Manager della società.

La raccolta di Crowdlender è prettamente legata al settore immobiliare. Infatti, il 63,24% delle operazioni di lending crowdfunding analizzate appartiene all’ambito sostenibilità e green, con un 47% relativo agli efficientamenti energetici di grandi edifici, attraverso il bonus 110%.

Al secondo posto, con il 19% delle operazioni, si posiziona il puro settore immobiliare, non collegato al bonus 110%. Il settore real estate, in tutte le sue sfaccettature, incide quindi per un 66% circa, spesso sovrapponendosi al mondo della sostenibilità.

Secondo i dati Crowdfunding Buzz sul lending crowdfunding immobiliare, Crowdlender ha raccolto circa 1,8 milioni nel corso del 2023 e 4,5 milioni dal suo lancio nel 2021.

Il mercato del lending crowdfunding immobiliare in Italia

Sempre secondo le statistiche aggiornate di Crowdfunding Buzz, il mercato italiano del lending crowdfunding immobiliare prosegue quest’anno la sua crescita verticale.

Ad oggi, nel corso del 2023, sono stati finanziati 189 progetti per una raccolta complessiva di oltre 61 milioni, già due terzi, quindi, dell’intera raccolta record di 90 milioni del 2022.

Anche la dimensione media dei progetti sta aumentando con 323 mila euro raccolti mediamente da ogni progetto contro i 275 mila dello scorso anno.

Leggermente diminuita invece l’entità media del singolo investimento che si attesta in questi primi 6 mesi a 2.400 euro contro i 3.200 del 2022.

Chi è Opstart

Opstart nasce nel 2015 come portale di equity crowdfunding, per poi ampliare il proprio core business al debt e al lending crowdfunding, con Crowdbond e Crowdlender, e a divisioni tematiche, come Crowdre per il Real Estate. Oggi Opstart è il primo fintech hub in Italia a offrire tutti gli strumenti di finanza alternativa basati sul crowdfunding.

Post originale

Il portale di crowdfunding WeAreStarting condivide la relazione annuale d’impatto come società benefit

Tra gli obiettivi perseguiti dal portale di equity crowdfunding WeAreStarting in quanto società benefit, anche la piantumazione di 721 alberi, uno per ogni investimento effettuato

 

 

Dal 2018 WeAreStarting è diventata una Società Benefit con l’obiettivo di cercare un impatto positivo sull’ambiente e sulla società, oltre al beneficio economico dei suoi investitori.

Ricordiamo che le società benefit, istituite con la Legge di Stabilità entrata in vigore il 1° gennaio 2016, sono organizzazioni che, nell’esercizio dell’attività d’impresa, perseguono volontariamente non solo l’obiettivo di generare profitto, ma anche uno o più obiettivi di beneficio comune, con l’intento di produrre un impatto positivo sulla società, le comunità, i territori, l’ambiente, i beni culturali e sociali, nonché su enti, associazioni e altri portatori di interessi.

Non crediamo che ci sia un altro modo di fare business oggi. Il nostro impegno è per il beneficio comune, operando in modo sostenibile e trasparente verso tutti”, afferma Carlo Allevi, CEO e fondatore della piattaforma.

Come Società Benefit, ogni anno WeAreStarting deve redigere la relazione annuale d’impatto da allegare al bilancio societario, nella quale si valuta l’impatto generato nelle diverse aree: governance, rapporti con i lavoratori, rapporti con gli altri portatori d’interesse, ambiente.

I risultati “benefit” del 2022 di WeAreStarting

Nei giorni scorsi, la società ha voluto condividere un riassunto degli obiettivi perseguiti nel 2022.

  • continuare a selezionare società con un impatto positivo sull’ambiente e sulla società.
  • promuovere l’educazione per un futuro sostenibile.
  • rafforzare l’impegno per la sostenibilità ambientale attraverso la piantumazione di alberi.

In particolare, durante l’anno scorso, la società ha concluso con successo 14 nuove offerte, perseguendo diverse finalità di beneficio comune.

Tra queste, lo sviluppo di società innovative e servizi finanziari impatto la degli positivo tramite democratizzazione investimenti. Ciò ha permesso una finanza più accessibile a tutti, fornendo contemporaneamente consulenza, supporto e formazione.

Inoltre, WeAreStarting sta contribuendo al rafforzamento della conoscenza della finanza alternativa tra gli investitori e le aziende italiane, puntando sul proprio servizio e supporto agli utenti agli imprenditori in tutte le fasi di contatto.

In linea con questo, WeAreStarting collabora con diversi partner del settore per diffondere e sensibilizzare sui temi dell’educazione finanziaria, della sostenibilità e dell’innovazione tra i giovani e le diverse componenti sociali.

1 Investimento = 1 Albero Piantato = 721 Alberi Piantati

Infine Il portale ha adottato un’iniziativa che permette alla comunità di investitori di partecipare al cambiamento sociale e ambientale in un modo più diretto e tangibile.

In collaborazione con Ecologi, ha lanciato il progetto “1 investimento, 1 albero piantato”.

Quindi, per ogni investimento effettuato sulla piattaforma, viene piantato un albero per contribuire alla riduzione del impatto di carbonio e rendere il nostro pianeta più verde.

Nel 2022, WeAreStarting ha piantato un totale di 721 alberi in Mozambico, Etiopia, Tanzania e Madagascar.

Gli obiettivi del 2023

  • Aumentare il numero di aziende ospitate, realizzando una selezione accurata di progetti a impatto positivo sulla società e sull’ambiente, offrendo al contempo un rendimento agli investitori.
  • Contribuire alla diffusione, sensibilizzazione e formazione su argomenti come l’educazione finanziaria, la sostenibilità e l’imprenditorialità attraverso la realizzazione di progetti dedicati a questi temi. A tale fine la piattaforma collaborerà con i propri partner e organizzando diversi formati (workshop, corsi, eventi, pubblicazioni).
  • Conferma dell’impegno a promuovere la sostenibilità ambientale, con l’iniziativa di piantare alberi in proporzione al numero di investitori che partecipano ad ogni raccolta fondi.
  • Permettere a un numero sempre maggiore di persone di investire nelle offerte proposte, democratizzando l’investimento e riducendo le barriere d’ingresso.

Post originale

La startup HoSoleMio punta sulla crescita del Fotovoltaico in Italia e lancia un round di equity crowdfunding

Con il motto “Adotta 1 Kilowatt”, la startup Hosolemio  lancia un round di equity crowdfunding su Ecomill, per investire in impianti rinnovabili e Comunità Energetiche

 

 

I dati del GSE rivelano che, al 31 dicembre, erano circa 1.225.000 gli impianti fotovoltaici installati in Italia, più 21% rispetto alla fine del 2021. Complessivamente, la potenza cumulata era di oltre 25 GW (in crescita dell’11%) e la produzione annuale nel 2022 è stata di 28,2 TWh (più 12,5% sul 2021).

Alla sfida di accelerare la transizione energetica anche attraverso una partecipazione più attiva e cosciente della popolazione, risponde Hosolemio, startup innovativa, focalizzata sulla realizzazione di impianti fotovoltaici su tutto il territorio nazionale, messi a servizio anche di nascenti Comunità Energetiche Rinnovabili (CER).

La campagna di equity crowdfunding

Attraverso lo slogan  “Adotta 1 Kilowatt”, la società ha lanciato una campagna di equity crowdfunding sul portale Ecomill (qui la nostra scheda su Crowd Monitor), che consente a chiunque di diventare protagonista della transizione energetica e ecologica in Italia.

Il primo round di raccolta sul portale Ecomill prima piattaforma italiana di crowdinvesting a favorire l’incontro tra domanda e offerta di capitali nei settori della transizione energetica e della sostenibilità, è partito il 14 Giugno e si chiuderà il 20 Luglio, con un obiettivo di raccolta di oltre 1M€ a supporto dello sviluppo della pipeline degli impianti di Hosolemio.

Ecomill” – spiega Chiara Candelise, CEO di Ecomill – “è costantemente impegnato nel supportare lo sviluppo di progetti che promuovono concretamente la transizione energetica, basati su modelli partecipativi. Hosolemio, da subito, è risultato in linea con i nostri valori ed i nostri obiettivi, oltre a rappresentare un’ottima opportunità di investimento, offrendo interessanti ritorni attesi ed opzioni di exit”.

Gli obiettivi di Hosolemio

L’obiettivo dell’azienda è quello di installare, nel corso degli anni, una serie di impianti fotovoltaici di diversa potenza, accomunati da un Business model simile e scalabile.

Hosolemio prevede infatti di installare, nel 2023, impianti per una potenza totale di 2 MWp, nel 2024 4 MWp e nel 2025 3 MWp, che forniranno il solco per lo sviluppo della Società.

Investendo nella startup sarà possibile diventare un vero e proprio “azionista” di progetti di impianti fotovoltaici costruiti sul territorio italiano.

Grazie ad un innovativo software basato su tecnologie IoT, Hosolemio l’investitore potrà anche monitorare la produttività dell’impianto in cui ha investito e potrà visualizzare in tempo reale il risparmio di CO2 direttamente correlato al proprio investimento.

Questa è vera e propria partecipazione alla transizione energetica, aperta a tutti, anche a chi non può permettersi un proprio impianto fotovoltaico domestico per disponibilità di spazi o capacità finanziaria.

Il modello di business e il ROI per gli investitori

Il modello di business di Hosolemio si fonda sull’ottenimento, da parte della Società stessa, del diritto di superficie (normalmente per 20 anni) sulle coperture di strutture commerciali e industriali, sulle quali Hosolemio costruirà l’impianto fotovoltaico, fornendo poi l’energia prodotta a km zero alle strutture sottostanti.

Nei casi in cui il modello implementato lo consentirà, Hosolemio faciliterà anche la costituzione di nuove Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) che, a fronte della massimizzazione dell’autoconsumo, godranno degli incentivi statali sull’energia condivisa.

Hosolemio beneficerà dunque di un flusso di ricavi certo, derivante sia dalla vendita dell’energia sia dall’ottenimento degli incentivi GSE e ARERA e i consumer che verranno coinvolti sul tutto il territorio nazionale per partecipare alle CER promosse da Hosolemio, a loro volta, beneficeranno dell’acquisto di energia a valori interessanti nonché di una quota degli incentivi.

Francesco Cecchi, Fondatore e Promotore del Progetto, sottolinea: “A rendere ancor più solida ed interessante l’offerta della startup Hosolemio, contribuisce un Team interdisciplinare di grande competenza tecnica ed un parterre di Partner Commerciali e Finanziari di grande rilievo quali ad esempio Sol Lucet Trading e Aquila Capital Holding Gmbh, oltre alla Società SunLink Srl, che si occupa di intelligenza artificiale e che garantisce l’innovazione all’interno di Hosolemio”.

Post originale

Homes4all, in raccolta su WeAreStarting, e Homers annunciano la loro fusione

Homes4All SBrl, al suo terzo round di equity crowdfunding, e Homers SBrl annuciano la loro fusione per dare avvio a progetti abitativi innovativi a forte impatto sociale

 

 

Homes4All S.r.l. Benefit Company B Corp – startup innovativa che riduce l’emergenza abitativa favorendo la rigenerazione urbana grazie alla sua rete di investitori a impatto sociale – e Homers S.r.l. Benefit Company – società che si occupa della progettazione e realizzazione dei cohousing – hanno comunicato l’avvenuta fusione per incorporazione della società Homers SBrl nella società Homes4All SBrl.

Obiettivo della fusione delle due società è aprire la strada a nuovi progetti di recupero e valorizzazione del patrimonio immobiliare per delle città sempre più inclusive e sostenibili.

Ricordiamo che Homes4All ha in corso il suo terzo round di equity crowdfunding sulla piattaforma WaAreStarting, con un obiettivo, già superato, di 50 mila euro per una valutazione pre-money di 4,5 milioni (qui la nostra scheda su Crowd Monitor)

Homers è una delle società che nel 2019 decise di dar vita a Homes4All per rispondere alla domanda abitativa dei soggetti più fragili attraverso un modello di social housing diffuso.

Gli obiettivi della fusione

Tra le ragioni della fusione vi è stata la constatazione che la mission delle società è a tutti gli effetti comune e complementare.

L’obiettivo è infatti realizzare esperienze di impact housing ossia progetti abitativi con un forte impatto per l’ambiente e le comunità come l’housing first, il social housing e il cohousing. Le attività svolte risulteranno quindi tanto più efficaci se svolte in sinergia, grazie all’integrazione di know-how e competenze specifiche.

Attraverso la fusione, si ritiene infatti di mettere a fattor comune risorse immateriali e materiali e potenziare i punti di forza e contemporaneamente di ridurre i principali punti di debolezza delle due società.

Homers sarà in grado in particolare di aumentare la capacità di attrarre investimenti e Homes4All di acquisire le competenze e professionalità in ambito di sviluppo e progettazione tecnico-immobiliare nonché la possibilità di generare nuovi fatturati.

Homers permarrà come brand di Homes4All specializzato nello sviluppo di co- housing, mentre Homes4All sarà il riferimento per la realizzazione di altre tipologie abitative a impatto.

Le dichiarazioni

Siamo entusiasti delle possibilità che si innescano grazie a questo progetto di fusione“ commenta Giorgio Mosci, presidente di Homes4All. “Siamo certi che il soggetto nascente vedrà rafforzate le proprie competenze così da moltiplicare gli effetti positivi delle sue attività sul territorio“.

Le due società hanno da sempre avuto come unico obiettivo quello di realizzare una community per delle città più vivivibili e accoglienti” continua Mario Montalcini, presidente di Homers e AD di Homes4Allda un lato Homes4All vuole collezionare risorse immobiliari e finanziarie attraverso una community di investitori, dall’altro Homers aggrega comunità intenzionali di home makers. Siamo certi che insieme potremo sperimentare progetti efficienti energeticamente, socialmente inclusivi e economicamente sostenibili che si avvalgono di principi innovativi come la finanza ad impatto.”

Post originale

L-Etrik, prima catena europea di micromobilità elettrica urbana, lancia un round di equity crowdfunding

L-Etrik, progetto dell’imprenditore Francesco Zhou, ha portato in Italia i negozi monomarca Niu e ha lanciato una campagna di equity crowdfunding su Mamacrowd

 

 

Il futuro della mobilità urbana viaggia in elettrico, su due ruote e minicar. Questa è la scommessa di L-ETRIK, la nuova catena retail di veicoli elettrici per la città, di proprietà di Metamobility Tech Srl.

Una catena di Store per la mobilità urbana

La startup innovativa ha già all’attivo 6 store sparsi tra Milano, Roma e Torino, in cui sono state unite le insegne NIU Store Italia, Milano Elettrica.

Per finanziare la sua crescita in Italia e coronare l’ambizione di diventare multi-brand premium leader in Europa nel suo settore, L-ETRIK ha appena lanciato una campagna di equity crowdfunding sulla piattaforma Mamacrowd (qui la nostra scheda su Crowd Monitor), con l’obiettivo di raccogliere 1 milione di euro.

Fondata dall’imprenditore sino-italiano Francesco Zhou Fei, noto per aver portato nel nostro Paese i mono-marca Niu Store (NIU è quotata al Nasdaq), Metamobility Tech ha chiuso il 2022 con 2,75 milioni di euro di ricavi ed EBITDA in positivo.

I piani di crescita

Ora, con L-ETRIK, punta a conquistare il segmento premium con la proposta di marchi come Silence, Horwin, Yadea, Askoll e Vmoto Soco che affiancheranno Niu.

La nuova catena sta progettando l’apertura a breve di negozi a Bologna, Firenze e in altre città e, a partire dal 2024, unirà all’attuale attività retail anche quella di importazione e distribuzione diretta di nuovi brand non ancora presenti sul territorio italiano.

Forte di un team con una consolidata esperienza internazionale in ambiti manageriali e tecnologici, Francesco Zhou da 20 anni si muove, con successo, tra Cina e Italia, nel comparto dell’elettronica di consumo e dei veicoli ecosostenibili.

E’ fuori da ogni dubbio che, nel giro di pochissimi anni, l’elettrico sarà il mezzo d’eccellenza e forse l’unico per le città – dichiara Francesco Zhou – e le piccole macchine tradizionali saranno sempre più sostituite da minicar per gli spostamenti cittadini. Noi abbiamo il vantaggio di essere tra i primi ad aver creduto in una catena specializzata in micro-mobilità elettrica e puntiamo a diventare il più grande network europeo di retail specializzato”.

L-ETRIK è stata affiancata, per la preparazione e il lancio di questa prima campagna da Over Ventures, società fondata e guidata da Giancarlo Vergine uno dei maggiori esperti italiani sull’equity crowdfunding e il community funding, con all’attivo oltre 150 campagne di successo.

Post originale

Quadrimestre record per Gruppo IREC, finanziata con equity crowdfunding a Dicembre: fatturati 500k (+68% vs 2022)

La PMI innovativa Gruppo IREC, che aveva chiuso un round lo scorso Dicembre su Crowdfundme, chiude i primi 4 mesi 2023 con 500k di fatturato (+68%) e un EBITDA di 84k

 

 

Gruppo IREC, PMI innovativa, è una fintech italiana focalizzata sull’assistenza alle PMI e ai Professionisti nella gestione dei crediti verso i propri clienti, attraverso un servizio ad abbonamento che include sia la business information che il recupero dei crediti.

IREC basa il proprio modello di business sulla combinazione, unica in Italia, di tecnologia (grazie ad algoritmi proprietari per il merito creditizio), licenza investigativa ed esperienza ultra decennale del team.

La crescita di un business “anti-ciclico” in un periodo di crisi

Nel Dicembre 2022, la società aveva raccolto 126 mila euro da 36 investitori con un round di equity crowdfunding su Crowdfundme. All’epoca della campagna, la società presentava oltre 6.000 tra pratiche e indagini lavorate nel 2021 e €970 mila di fatturato e circa 1 milione già a settembre 2022.

In una comunicazione ai soci, Gruppo IREC ha annunciato i risultati delle prima parte del 2023, riferendo in particolare che il fatturato dei primi 4 mesi dell’anno ha raggiunto i 496 mila euro, con un incremento del 68% rispetto a quello dello stesso periodo del 2022.

Ancora più rilevante l’incremento dell’EBITDA che, sempre nel primo quadrimestre, è stato pari a 84 mila euro, rispetto 3 mila del primo quadrimestre dell’anno scorso.

Ma già i risultati di vendita del 1° trimestre 2023  erano stati decisamente migliori rispetto agli obiettivi:

  1. Affari Totali: aumento del 43,10% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
  2. Pratiche e volume crediti: 4.744 pratiche di recupero crediti affidate (rispetto alle 1.424 del 2022). Obiettivo dell’intero 2023 di 4.580 pratiche affidate già superato nel 1° trimestre, con un +310% rispetto al 2022. Il valore dei crediti affidati ha avuto un incremento del +20% rispetto al 2022.
  3. Fatturato: fatturato del 1° trimestre 2023 pari a 354.000 euro con un incremento del 36,73% rispetto al 2022.
  4. Ebitda: margine di profitto di oltre 54.000 euro, pari a +289% rispetto al 2022 con un rapporto fatturato/ebitda del 15,37%.

Il modello di Gruppo IREC

Nella grande maggioranza dei casi, il recupero crediti per le PMI avviene attraverso studi legali con parcelle che spesso non giustificano il recupero di quelli di importo inferiore. Inoltre, l’analisi preventiva del merito creditizio è spesso inaccessibile per le piccole imprese.

Con IREC, invece, il cliente può accedere autonomamente via web o via app mobile alle analisi di affidabilità su aziende (con voto da 0 a 100 sullo stato dell’impresa indagata), per valutare clienti sia nuovi che storici con dati oggettivi sulle opportunità o i rischi di una nuova relazione commerciale.

Nel caso siano avviate pratiche di recupero crediti, sempre dall’app o dall’area riservata sul sito, il cliente riceve notizie aggiornate sull’andamento di tutte le attività assegnate, dall’invio della raccomandata di messa in mora al report dei mediatori, ricevendo anche notifiche e SMS in tempo reale ogni volta che un incasso è confermato.

I diversi tagli di abbonamento consentono di soddisfare le esigenze di ogni tipologia di cliente e forniscono una chiara previsione dei costi per il recupero del credito.

Analisi creditizia delle persone fisiche

La società, inoltre, sta per lanciare un nuovo algoritmo (K-Score) per l’analisi creditizia delle persone fisiche, basato anche sulla valutazione comportamentale predittiva, che consentirà l’erogazione di business information sulle persone in tempo reale.

Un servizio che, primo in Italia, permetterà a PMI e professionisti, per esempio, di prevedere l’affidabilità dei clienti anche in base a quella dei loro amministratori, oppure l’affidabilità degli affittuari, oppure ancora quella delle imprese artigiane subappaltatrici nei cantieri edili.

Post originale

Il Parlamento lavorerà per l’istituzione di un albo di piattaforme di tokenizzazione di strumenti finanziari societari

Utilizzando un gestore iscritto ad apposito albo, una società potrà emettere prodotti finanziari su blockchain, sotto il controllo degli organi di vigilanza

 

 

In un tavolo di discussione del 24 maggio 2023 a Palazzo Montecitorio Organizzato da Fleap e animato da Istituzioni e attori del settore FinTech, è emerso l’Italia avrà un proprio albo di fornitori specializzati nella tokenizzazione di strumenti finanziari societari come azioni, obbligazioni e titoli di debito

Gli obiettivi del panel organizzato da Fleap, prima piattaforma europea per l’emissione di asset digitali di natura finanziaria e di digitalizzazione nativa dei processi societari basata su tecnologia blockchain, erano di definire i limiti per l’istituzione di un veicolo per la tenuta degli strumenti finanziari su blockchain in continuità con il Regolamento della Commissione europea 858/2022 che disciplina la creazione e la gestione di mercati dedicati allo scambio di strumenti finanziari digitali.

La conversione in legge del DL fintech crea un ponte normativo tra il Regime pilota europeo e la volontà delle aziende e degli intermediari di sfruttare la tecnologia DLT. Questa innovazione rappresenta per le aziende e i mercati una grande opportunità grazie alla moltitudine di potenziali soluzioni che la tecnologia DLT può offrire. Utilizzando un gestore, la società può emettere prodotti finanziari su blockchain, sotto il controllo degli organi di vigilanza quindi nella massima sicurezza. L’obiettivo è quello di creare un trust tra la tecnologia, le aziende e i fruitori/sottoscrittori dei prodotti finanziari digitali.” – ha ricordato Thomas Iacchetti, CEO di Fleap.

La regolamentazione del mercato DLT, infatti, consentirà una maggiore diffusione di tali operazioni tra le PMI italiane in cerca di una soluzione in grado di garantire trasparenza certificata, automazione di processi complessi, riduzione dei costi, sicurezza e accessibilità.

Il punto di vista degli operatori del FinTech

Ha introdotto i lavori Marco Osnato, Presidente VI Commissione Finanze Camera dei Deputati, che, ribadendo il valore del Decreto FinTech e le potenzialità della blockchain, alla presenza di Banca d’Italia e CONSOB ha dichiarato: “Il Parlamento si è reso protagonista di un’innovazione importante che aiuterà i mercati finanziari, tutelerà i cittadini e troverà uno strumento che domani potrà utilizzare anche la Pubblica Amministrazione.

E infatti, negli ultimi mesi con l’approvazione del Decreto Fintech, che contiene disposizioni urgenti in materia di emissione e circolazione di strumenti finanziari in forma digitale e di semplificazione della sperimentazione, è stata istituita la sandbox regolamentare, un ambiente controllato all’interno del quale Banca d’Italia, Consob e Ivass possono interagire con gli intermediari vigilati e gli operatori del settore FinTech per testare prodotti e servizi tecnologicamente innovativi per il settore bancario, finanziario e assicurativo.

All’incontro hanno preso parte anche Andrea De Bortoldi, On. VI Commissione Finanze Camera dei Deputati e Emiliano Fenu, On. VI Commissione Finanze Camera dei Deputati.

I nuovi scenari aperti

Marco Cuchel, Presidente dell’Associazione Nazionale Commercialisti, ha ricordato: “Con la conversione in legge del DL 25/2023, anche in Italia viene offerta una nuova possibilità alle imprese italiane, in particolare le PMI, di accedere al credito al di fuori dei canali tradizionali. La nuova regolamentazione del mercato finanziario digitale permette l’emissione e la circolazione dei relativi strumenti, allineandosi alle previsioni europee, nella massima trasparenza, efficienza e sicurezza per gli investitori e favorendo la competitività delle imprese italiane.

Cuchel ha sottolineato anche che la digitalizzazione dei processi per l’emissione dei nuovi strumenti finanziari, anche attraverso tecnologie emergenti, può creare valore aggiunto e sinergia tra i vari soggetti direttamente interessati ed i loro professionisti che li assistono, tra i quali avvocati, notai e commercialisti.

Thomas lacchetti, Presidente del CDA e Fondatore di Fleap, ripercorrendo i traguardi raggiunti anche grazie al suo contributo – dall’emissione del primo bond nativo digitale realizzato in Europa all’ammissione alla Sandbox regolamentare di Banca d’Italia – ha affermato: “Le potenzialità della DLT e degli smart contract possono rendere più facile ed efficiente il concetto di Governance 2.0. Immaginiamo un’azienda che può standardizzare i suoi processi e i prodotti che emette per raccogliere fondi sul mercato.

E sugli impatti futuri delle ultime decisioni prese dal Parlamento ha aggiunto: “Crediamo che questa norma abbia tra i suoi obiettivi l’introduzione della DLT all’interno dei processi delle Pmi e noi siamo allineati a questa visione. Alla base dello sviluppo della nostra piattaforma c’è la convinzione che questa tecnologia possa diventare uno strumento con cui le aziende diverranno più efficienti e pronte ad affrontare le nuove sfide che il mercato porrà loro di fronte”.

Alessandro Negri della Torre, fondatore dello Studio Legale LX20 Law Firm, sottolineando la flessibilità dell’ordinamento giuridico italiano e la sua aderenza alle evoluzioni tecnologiche, ha spiegato: “La creazione di un albo porterebbe fisiologicamente alla creazione di un livello minimo di organizzazione dei soggetti che desiderano offrire il servizio di tenuta dei registri nonché una generale coerenza delle loro procedure interne. L’introduzione di una riserva di attività dovrebbe portare poi all’applicazione di un primo filtro che selezioni le imprese dotate delle risorse, umane, tecniche e finanziarie, per svolgere l’attività di responsabile del registro”.

E sui nuovi scenari a cui potrebbe aprire, ha affermato: “Se il mercato sarà in grado di integrare le nuove regole in soluzioni economicamente sostenibili per le PMI, contemperando sicurezza e semplicità d’uso della tecnologia, è certamente possibile che gli effetti del Decreto siano rilevanti e positivi per le PMI. In particolare, potremmo assistere ad una più profonda digitalizzazione della struttura proprietaria delle società italiane, una maggiore facilità (e minori costi) nell’effettuare operazioni sul capitale, nonché una maggiore sicurezza e trasparenza in taluni meccanismi propri della vita societaria.

Secondo Negri Della Torre, l’integrazione delle DLT nel diritto societario partendo dalla rappresentazione di prodotti e strumenti finanziari in forma digitale rappresenta un tassello chiave per stimolare la transizione delle PMI al mercato dei servizi digitali. E il profilo di sicurezza, trasparenza e affidabilità delle DLT consente di esplorare forme di automazione di atti o decisioni sempre più incisivi e integrati nel contesto delle attività societarie.

I numeri dell’ecosistema FinTech italiano

Secondo gli ultimi dati dell’Osservatorio dedicato del Politecnico di Milano, l’ecosistema Fintech & Insurtech italiano è composto da 630 startup che hanno raccolto 900 milioni di euro nel 2022 e 3,7 miliardi di euro dal 2009 ad oggi.

Con Milano come capitale indiscussa con il 69% degli investimenti complessivi, la voce di tutti gli attori del settore verrà ascoltata da una platea di parlamentari pronti ad accogliere l’innovazione.

Post originale

Infinityhub lancia due campagne di crowdfunding per finanziare la riqualificazione di immobili per studenti a Napoli

YCare Napoli-Porta Nolana, progetto di InfinityHub e ICS House, ha lanciato in contemporanea una campagna di equity crowdfunding su Ecomill e una di lending su Ener2Crowd

 

 

Sono partite in contemporanea due campagne di crowdfunding, una di equity e una di lending, per finanziare il progetto YCare Porta Nolana, che prevede la riqualificazione di due immobili destinati ad affitti brevi e uffici e che è stato presentato ieri alla città e alla comunità finanziaria, presso il Complesso Monumentale Vincenziano.

Le campagne di equity e lending crowdfunding

Quella di equity crowdfunding è stata lanciata su Ecomill, principale piattaforma italiana di crowdinvesting dedicata alla transizione energetica e alla sostenibilità, e quella di lending su Ener2Crowd, anch’essa focalizzata su energia e sostenibilità ambientale.

Entrambe le campagne dureranno circa 30 giorni e puntano ad una raccolta complessiva che parte da 340k.

In particolare, la campagna di equity su Ecomill ha un obiettivo minimo di 40 mila euro e uno massimo di 157 mila, a fronte di una valutazione pre-money di 432 mila euro.

La campagna di lending su Ener2crowd ha come oggetto un prestito a 36 mesi da 300 a 500 mila euro, che verrà rimborsato in due rate di pari importo con un tasso di interesse annuo pari al 8%.

Inoltre, sarà avviato un aumento di capitale tramite la moneta sociale complementare Sardex Pay (l’operazione di apertura sarà valutata in seguito alle richieste pervenute dai correntisti Sardex interessati ad entrare nel capitale sociale).

Il progetto YCare Napoli Porta Nolana

YCare Napoli Porta Nolana è una start-up innovativa e società benefit che nasce dall’alleanza tra la Energy Social Company Infinityhub S.p.A. Benefit  e ICS House, leader italiano nella gestione degli immobili per affitti a breve e medio termine.

Il progetto prevede l’efficientamento energetico di due edifici, uno in via Ferrante Loffredo, in prossimità della stazione centrale e l’altro in via San Cosmo fuori Porta Nolana, con la realizzazione finale di oltre 30 appartamenti che saranno utilizzati per sedi aziendali, residenze per studenti e lavoratori e affitti di breve durata.

Gli interventi, nel dettaglio, riguarderanno impianti meccanici, elettrici e di climatizzazione, fotovoltaico, infissi ad alta efficienza e opere edili con isolamento dell’involucro.

Per Infinityhub – benefit, specializzata nella realizzazione di opere ambientali e di rigenerazione in tutta Italia, finanziate soprattutto tramite campagne di crowdfunding sulle principali piattaforme italiane, Napoli rappresenta il secondo tassello dopo Milano, della sua iniziativa YCare, che desidera risolvere anche il problema delle residenze universitarie e per fuorisede.

I lavori, che inizieranno alla fine dell’estate e che si concluderanno entro la prima metà del 2024, avranno un costo complessivo di circa 3,36 milioni di euro che sarà pagato a YCare da chi prenderà in gestione gli immobili, “l’energivoro”, sotto forma di noleggio operativo per undici anni.

Le dichiarazioni

Ycare nasce dal motto tanto caro a Don Milani ‘I care’” dichiara l’amministratore delegato e fondatore di InfinityHub, Massimiliano Braghin. “Un significato forte che parla di responsabilità verso la comunità, l’ambiente e la persona, ma anche di ‘possibilità’ di abitare nella bellezza e la bellezza dei centri storici d’Italia, per tutte e per tutti”.

Antonello Mallone, presidente di ICS HOUSE sottolinea che: “in un contesto storico come quello attuale, in cui vi sono esigenze importanti di soluzioni abitative disponibili per gli studenti, deve essere una priorità di tutti gli operatori del settore impegnarsi per colmare questi vuoti”.

Chiara Candelise, CEO e founder Ecomill sottolinea il risvolto green dell’operazione: “La riqualificazione energetica è un tema caro alla nostra piattaforma: si tratta di un settore in cui crediamo molto e che rappresenta un’ottima opportunità di investimento per cittadini ed imprese, in grado di conciliare ritorni interessanti con un impatto ambientale, economico e sociale positivo”.

Mentre Giorgio Mottironi, CSO & Co-Founder Ener2Crowd, ricorda che: “Riqualificare gli immobili in chiave sostenibile e con scopi di inclusione sociale orientati allo sviluppo integrale dell’individuo è certamente una delle principali responsabilità di cui la nostra società e le persone che la compongono devono investirsi”.

Post originale

Aggiunto l’ultimo tassello mancante all’attuazione in Italia del regolamento europeo sul crowdfunding

Consob ha rilasciato il proprio regolamento attuativo di quello europeo sul crowdfunding dando così il via agli iter autorizzativi delle piattaforme di lending ed equity italiane

 

 

Lo scorso 1 Giugno, Consob, a seguito anche della consultazione del mercato effettuata lo scorso marzo e sentita la Banca d’Italia, ha adottato il Regolamento in materia di servizi crowdfunding per le imprese.

Si è pertanto completato il processo di adeguamento della normativa nazionale alle previsioni dettate dal Regolamento Ue e dai relativi Regolamenti delegati.

Si tratta del tassello definitivo per consentire alle piattaforme italiane di iniziare l’iter autorizzativo che, come noto, a partire dall’11 novembre 2023 potranno operare in Italia se avranno ottenuto l’autorizzazione ai sensi del Regolamento europeo.

Come precisato dalla stessa Autorità, il regolamento della Consob si limita a definire alcuni aspetti di dettaglio per consentire il corretto svolgimento del relativo procedimento amministrativo, tra cui l’indicazione dell’unità organizzativa responsabile dello stesso procedimento, nonché a precisare alcuni obblighi in capo ai fornitori di servizi di crowdfunding.

Inoltre, nell’ambito della fase di verifica della completezza documentale, viene stabilita l’improcedibilità della domanda qualora la società istante non provveda a sanare l’incompletezza documentale e informativa entro i termini stabiliti dalla Consob.

Di seguito evidenziamo i punti di maggiore impatto sulle piattaforme di equity e lending crowdfunding.

Obblighi informativi delle piattaforme

  • Le piattaforme autorizzate devono fornire ai potenziali investitori la scheda contenente le informazioni chiave sull’investimento (KIIS) rendendola contestualmente disponibile alla Consob. La scheda deve essere redatta in lingua italiana.
  • Inoltre, entro la fine del mese di gennaio di ogni anno trasmetteranno alla Consob, le informazioni periodiche previste

Comunicazioni di marketing

Il Regolamento Europeo ha lasciato ampia delega alle autorità locali per la regolamentazione della comunicazione. Ecco le principali previsioni di Consob sul tema.

  • Le comunicazioni delle piattaforme comprendono la denominazione del fornitore del servizio e il relativo indirizzo internet della piattaforma; forniscono l’indicazione del rischio di perdita parziale o totale del capitale investito; rappresentano i rischi tramite un carattere di dimensioni almeno uguali a quelle utilizzate per le altre informazioni fornite
  • Quando le comunicazioni di marketing raffrontano servizi di crowdfunding o i risultati delle offerte, le piattaforme devo specificare le fonti di informazione utilizzate per il raffronto e indicare i fatti e le ipotesi principali utilizzati per il raffronto
  • Ogni comunicazione di marketing deve recare la seguente avvertenza: “prima dell’adesione leggere la scheda contenente le informazioni chiave sull’investimento”. Nel caso di utilizzazione di strumenti audiovisivi, l’avvertenza è riprodotta almeno in audio.
  • Per le comunicazioni di marketing diffuse sul territorio italiano, le piattaforme devono utilizzare esclusivamente la lingua italiana
  • Se le comunicazioni di marketing contengono un’indicazione dei risultati di precedenti offerte o di altri servizi di crowdfunding, le piattaforme devono accertarsi che tale indicazione non costituisce l’elemento più evidente della comunicazione; che il periodo di riferimento e la fonte delle informazioni siano indicati chiaramente; contengono un avviso evidente che i dati si riferiscono al passato e che i risultati passati non costituiscono un indicatore affidabile dei risultati futuri. Inoltre, i rendimenti devono essere indicati al netto delle commissioni e degli oneri fiscali e, ove ciò non sia possibile, lo specificano chiaramente, riportando anche l’avvertenza “I risultati passati non sono indicativi di quelli futuri”.

Obblighi delle piattaforme

  • Per le offerte di obbligazioni o titoli di debito la piattaforma deve verificare che siano rispettati i limiti posti dagli articoli 2412 e 2483 del codice civile e cioè, in sintesi:
    • che la società emittente, se S.r.l., non può emettere titoli per una somma eccedente il doppio del capitale sociale, della riserva legale e delle riserve disponibili risultanti dall’ultimo bilancio, a meno che si tratti di emissione di obbligazioni destinate ad essere quotate quotate in mercati regolamentati o in sistemi multilaterali di negoziazione ovvero di obbligazioni che danno il diritto di acquisire ovvero di sottoscrivere azioni.
    • Che l’emissione di titoli di debito deve essere prevista dallo Statuto della Srl emittente

Conclusioni

Consob ha compiuto uno sforzo importante e anche in tempi relativamente brevi, considerando che il Parlamento ne aveva ratificato l’incarico solo a fine Marzo.

Nel frattempo, è riuscita anche a promuovere una consultazione pubblica e a pubblicarne gli esiti (qui la relazione).

Ci auguriamo solo che il processo autorizzativo non sia più stringente rispetto a quello cui sono sottoposte le piattaforme di Paesi che hanno già da tempo concesso le prime autorizzazione come Spagna, Francia, Olanda, Romania.

Infatti, è opportuno assicurare alle piattaforme italiane parità di condizioni competitive rispetto agli omologhi esteri.

D’altro canto, è importante anche non ostracizzare le piattaforme estere che vogliono operare in Italia in modo da ampliare le opportunità di scelta sia per le società italiane che vogliono raccogliere fondi, sia per gli investitori italiani che avrebbero così maggiori alternative di investimento.

Post originale

La start-up italiana DE-ART dematerializza le opera “fisiche” di artisti selezionati attraverso NFT

DE-ART, marketplace aggregatore di artisti, grazie al NFT, dematerializza le opere e rende il patrimonio creativo ed artistico italiano disponibile in digitale

 

 

Dematerializzare l’arte garantendone l’autenticità e l’unicità, questo l’intento con cui nasce DE-ART, piattaforma digitale di vendita di opere d’arte basata su tecnologie web 3.0 e blockchain Ethereum.

L’iniziativa è stata creata da Massimo Borgato, imprenditore appassionato di arte e criptovalute, con il supporto di AC Consulting, azienda specializzata nello sviluppo di progetti e tecnologie per le imprese, Knobs srl, società sviluppatrice software di tecnologie blockchain e Legalitax, studio legale e tributario.

DE-ART, con i suoi oltre 15 artisti tra fotografi, street artisti e contemporanei, si colloca all’interno di un mercato in continua evoluzione ed ascesa che vale 1.5 miliardi di dollari.

Un mercato in cui, se nella maggioranza dei casi il rapporto è diretto tra acquirente e artista, nel 2022 ha visto aumentare le transazioni attraverso dealers dall’1% al 5%. Questi soggetti, oltre a gallerie d’arte, rivenditori e privati, includono le nuove piattaforme online come DE-ART.

Cos’è e come funziona DE-ART

L’opera d’arte digitalizzata può essere riprodotta infinite volte. Per dare valore e unicità al contenuto, DE-ART trasforma la risorsa digitale in NFT e la registra su blockchain.

Le opere esposte nella galleria digitale di DE-ART non fanno parte della corrente artistica generativa, cioè non utilizzano sistemi autonomi di generazione e assemblamento di elementi digitali, ma gli artisti realizzano opere in formato fisico che, in seguito, verranno dematerializzate e digitalizzate (sotto forma di foto, video o audio) direttamente da DE-ART, che assume così il ruolo di garante di autenticità.

La registrazione sulla blockchain dà valore e unicità al contenuto, regolamentando il mercato, e facilitando così le operazioni, tracciabilità e verifica della provenienza storica del bene in oggetto e, quindi, la compravendita.

Il collezionista di DE-ART, dopo aver effettuato l’accesso al proprio Wallet digitale, attraverso la criptovaluta Ether, può procedere all’acquisto e decidere successivamente se mantenere la proprietà dell’opera acquistata con la possibilità di riprodurla in formato digitale sullo schermo scelto o se rivenderlo ad altri.

Gli artisti di DE-ART

Tra gli artisti presenti sulla piattaforma ci sono Elisabetta Reicher, pittrice dal background internazionale specializzata in mixed media illustration, Giorgio Galimberti (fotografo), Guido Alberto Rossi (fotografo), Andrea Jemolo (fotografo), Francesco Pignatelli (fotografo) Giulio Gebbia (rosk-street artist), Massimiliano Petrone (artista), Alice Attanasio (artista), Valerio Antonini (astrofotografo), Tiziano Bellomi (artista) e Ercole Pignatelli, uno dei più importanti pittori contemporanei dell’arte italiana, tutte personalità che si sono affermate nel panorama artistico tradizionale che hanno deciso di esplorare e abbracciare la dimensione del digitale.

“DE-ART si rivolge ai nativi digitali cioè quel pubblico nato e cresciuto nell’era digitale, che considera le risorse online parte integrante e fondante dell’ecosistema in cui vivono. La piattaforma nasce dall’esigenza di elevare l’arte ad un concetto più moderno ed innovativo, aiutando gli artisti e gli appassionati a sviluppare una nuova visione del patrimonio artistico, dematerializzando le opere ma non gli artisti. Da qui deriva l’idea di inserirci nel mercato delle criptovalute NFT, nello specifico Ethereum, diventando garanti delle proprietà digitale ed immateriale delle opere d’arte”  afferma  Massimo Borgato, fondatore di DE-ART.

Post originale

Scroll to top