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Nuova partnership tra Crowdfundme e il mediatore creditizio WeUnit Group

La piattaforma di crowdinvesting Crowdfundme e la società di mediazione creditizia WeUnit offriranno alle PMI italiane l’accesso agli strumenti di finanza complementare

 

 

La piattaforma di crowdinvesting Crowdfundme ha siglato una partnership con WeUnit Group, operatore leader della mediazione creditizia e dei finanziamenti per la crescita delle imprese.

Grazie all’accordo, WeUnit Group potrà offrire alle aziende del proprio network la gamma completa di soluzioni fintech di CrowdFundMe: capitale di rischio, strumenti obbligazionari o prestiti.

Inoltre, attraverso Truster, società controllata da CrowdFundMe, WeUnit potrà offrire ai propri clienti anche operazioni di lending crowdfunding per il finanziamento di progetti immobiliari.

L’obiettivo è di consentire alle PMI di strutturare operazioni di finanza straordinaria e finanza agevolata per la raccolta dei fondi necessari al proprio fabbisogno finanziario.

WeUnit Group è leader della mediazione creditizia, regolarmente iscritta nell’Elenco dei Mediatori Creditizi presso l’OAM.

Offre, un’ampia gamma di prodotti per privati e imprese: mutui, prestiti personali, cessioni del quinto, cessione TFS/TFR, finanziamenti alle aziende, leasing e finanziamenti al condominio, grazie a una rete di oltre 460 Consulenti del Credito in grado di supportare privati e aziende.

Nel profilo sul proprio sito, WeUnit descrive così la propria missione: “La società ha un obiettivo preciso: trasformare la figura del mediatore creditizio in uno specialista del credito, diventando un riferimento professionale per il mercato e per gli operatori, ponendo sempre la centralità del cliente come comune denominatore delle proprie attività”.

L’intesa permetterà a WeUnit Group di disporre di nuovi strumenti di fundraising da presentare ai propri clienti. CrowdFundMe, dal canto suo, avrà accesso a un nuovo e ampio pubblico di piccole e medie imprese attive in tutti i principali settori dell’economia, compreso il mercato del Real Estate.

Ad oggi, CrowdFundMe e la controllata Trusters hanno raccolto complessivamente più di 135 milioni per startup, PMI e progetti immobiliari.

WeUnit è il nostro partner ideale – spiega Tommaso Baldissera Pacchetti, Ceo di CrowdFundMe – Infatti, è un gruppo con una rinnovata visione del futuro del mercato della raccolta di capitali, ed è al passo con le nuove tecnologie per digitalizzare i processi e rendere più efficiente il finanziamento delle piccole e medie imprese. Questa sinergia porterà significativi benefici a entrambe le società. Come CrowdFundMe sfrutteremo al meglio l’alleanza quale opportunità per consolidare il nostro network, trovare nuove imprese ad alto potenziale da finanziare e accelerare il nostro percorso di crescita”.

Aggiunge Angelo Spiezia, Amministratore Delegato di WeUnit: “Siamo entusiasti di intraprendere questa nuova collaborazione con CrowdFundMe che darà accesso a una nuova leva finanziaria a numerose aziende del nostro network. Oggi più che mai il tessuto imprenditoriale italiano ha bisogno di partner solidi e affidabili e di soluzioni innovative che consentano di far fronte alle necessità finanziarie o di raccogliere i capitali necessari per sostenere la crescita e trasformazione aziendale all’interno di un mercato in rapido e profondo cambiamento”.

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Il brand Laura Strambi lancia la moda eco-sostenibile e una campagna di equity crowdfunding

La startup Rimoda, con il brand Laura Strambi, lancia un round di equity crowdfunding per sostenere il proprio modello di alta moda sostenibile

 

 

L’industria tessile è la seconda filiera produttiva più inquinante al mondo, seconda soltanto a quella petrolifera.

Più in particolare, secondo dati EPRS, nel 2015 l’industria tessile ha utilizzato 79 miliardi di metri cubi d’acqua ed è ritenuta responsabile dell’inquinamento della stessa, a causa del processo di tintura e finitura, per il 20%.

Sempre secondo EPRS, il 10% delle emissioni globali di carbonio sono generate dall’industria della moda e inoltre, secondo l’Agenzia Europea dell’Ambiente, gli acquisti di prodotti tessili nella sola UE durante il 2017 hanno generato 654kg di emissioni di anidride carbonica per persona.

In risposta a questo problema, nel 2012, viene fondato a Milano il marchio Laura Strambi, focalizzato sulla creazione di abiti e accessori totalmente sostenibili ed eco-friendly.  Il creative director della società è Laura Strambi, da cui il brand prende il nome.

La moda sostenibile di Laura Strambi

Oggi il brand è detenuto dalla società Rimoda Lab srl, start-up innovativa fondata nel giugno 2022 e membro della Camera Nazionale della Moda Italiana, che ha lanciato una campagna di equity crowdfunding su WeAreStarting con un obiettivo massimo di raccolta di 300 mila euro per una valutazione pre-money di 1,25 milioni.

Il progetto è basato sulla sostenibilità progettando capi in modo consapevole e considerando fin dall’inizio la fase di smaltimento, al fine di garantirne un ulteriore ciclo di vita dopo l’uso da parte del consumatore.

Il brand si distingue per il suo forte carattere femminile, lo stile minimal e il design pulito, che mettono in risalto la qualità dei tessuti, nonché delle stampe originali ed esclusive utilizzate.

Tutti i prodotti, inoltre, sono Made in Italy e confezionati con materie prime altamente selezionate e controllate provenienti da produttori professionali che impiegano esclusivamente tessuti naturali come lino, cotone, lana, ramiè o riciclati (non materiali derivati da poliestere).

Filiera corta per ridurre le emissioni e trasparenza nei confronti della clientela

Il brand Laura Strambi si distingue per la produzione di capi d’abbigliamento di lusso, realizzati esclusivamente in Italia. La lavorazione e la ricerca dei tessuti sono effettuati con un attento e consapevole approccio eco-sostenibile che garantisce un impatto ambientale minimo, grazie anche al rapporto con fornitori — il più vicini possibile —, per evitare di aumentare le emissioni di CO2.

La volontà di Laura Strambi di imporsi come brand di moda sostenibile, ha portato Rimoda Lab a compiere delle scelte volte a creare un’azienda rispettosa e trasparente. Innanzitutto, l’azienda ha scelto di creare e preservare una filiera corta, totalmente nazionale, che coinvolge esclusivamente fornitori e partner di settore attivi sul territorio e concordi nello sposare le tematiche del brand.

Per far conoscere i vantaggi derivanti dalla scelta di lavorare preservando l’ambiente Rimoda Lab ha deciso di implementare un sistema che mediante un semplice QR code permette ad ogni cliente di esplorare e conoscere la filiera stessa, i materiali che compongono il capo acquistato e il processo produttivo subito dallo stesso.

Vengono inoltre utilizzati tessuti 100% naturali e di altissima qualità e provenienti da processi di riciclo o da innovazione tessile. L’azienda si impegna ad eliminare l’utilizzo di materiali derivati dalla plastica e quindi dal petrolio, come il poliestere che ha un impatto negativo sull’ambiente circostante

Laura Strambi si sta espandendo in nuovi mercati (Germania, Austria, Svizzera, Polonia, Estremo Oriente, Medio Oriente, Russia e Paesi dell’ex URSS), la qualità dei capi e dei tessuti è stata riconosciuta dalle principali riviste di moda che hanno elogiato il design e la produzione artigianale, L’espansione internazionale del brand è una conferma della sua forza e della sua attenzione alla sostenibilità.

Obiettivi per i prossimi 12-24 mesi

Il piano di sviluppo del brand prevede un fatturato di 4,4 milioni di euro entro i prossimi 5 anni.

Per raggiungere questo obiettivo, sarà implementata una nuova organizzazione commerciale: verrà utilizzato un software innovativo per il tracciamento dei fornitori e dei tessuti, saranno effettuate attività di comunicazione, PR e marketing digitale, verranno aperti corner in location strategiche e verrà avviata una piattaforma di vendita online.

La strategia commerciale prevede la selezione dei migliori negozi e department store internazionali per la vendita all’ingrosso (con un target di 350.000 euro nel 2026), l’apertura di due negozi a marchio (Milano e Parigi) entro il 2025, lo sviluppo di pop-up store in location stagionali e la vendita online per aumentare la visibilità e la disponibilità del brand, con l’obiettivo di creare una community internazionale di influencer a sostegno del concetto di Laura Strambi.

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Farm to Plate annuncia la disponibilità di una piattaforma SaaS basata su blockchain per la filiera alimentare

Grazie alla blockchain di Farm to Plate, i dati immutabili e in tempo reale della filiera alimentare elimineranno i cicli di richiamo e ridurranno al minimo gli sprechi alimentari

Farm to Plate, basata in Georgia (USA), ha annunciato la disponibilità immediata di Farm To Plate (F2P), un prodotto pionieristico basato su blockchain per la tracciabilità e la provenienza della filiera alimentare, che amplierà la portata della trasparenza dei dati alla base dell’industria alimentare end-to-end, dai produttori ai consumatori.

La piattaforma Farm to Plate risponde alle crescenti esigenze normative di digitalizzazione e trasparenza attraverso la conformità alle norme GS1 e FDA FSMA #204 e aumenta la fiducia nel marchio, la stabilità finanziaria e la reputazione, consentendo di concentrarsi sulla sostenibilità, sull’agricoltura responsabile, sulla trasparenza dei consumatori e sulla riduzione significativa del rischio e delle dimensioni dei richiami.

Caratteristiche e vantaggi principali di Farm to Plate

  • Microtipping: consente di ricevere direttamente dai consumatori finali le mance che vengono trasmesse in modo sicuro e istantaneo attraverso la blockchain, eliminando gli intermediari e le possibilità di frode e dando ai produttori un grande impulso alle loro magre entrate.
  • Tracciabilità immutabile ed end-to-end:Le informazioni immutabili e decentralizzate garantiscono che nessun singolo stakeholder abbia una proprietà sproporzionata delle informazioni, eliminando il rischio di falsificazione dei dati.
  • Controllo sicuro dell’accesso alle informazioni sulla blockchain:i rigidi controlli di accesso consentono un controllo granulare su chi ha accesso a quali dati, assicurando che solo le informazioni pertinenti e necessarie siano accessibili alle diverse parti.
  • Realizzato secondo gli standard GS1 e conforme alla FDA FSMA Rule #204.

Soddisfare l’esigenza dei consumatori di trasparenza end-to-end

In una filiera alimentare globalizzata, in cui gli alimenti vengono acquistati e trasportati da un continente all’altro, il livello di trasparenza, dall’approvvigionamento al trasporto, alla conservazione e ad altri dettagli, richiesto dai consumatori è senza precedenti.

La ricerca dimostra anche che il 73% dei consumatori preferisce marchi sostenibili, onesti e trasparenti su come e dove i prodotti sono stati allevati o coltivati. Anche la produzione sostenibile è in cima alla lista dei desideri dei consumatori, che sono disposti a pagare un premio enorme – in media dal 30% al 40% – per i beni prodotti in modo sostenibile.

“Farm to Plate sarà rivoluzionario per i marchi alimentari che vogliono sviluppare una forte identità con il consumatore moderno attento alla sostenibilità. Grazie alla trasparenza e alla possibilità di entrare direttamente in contatto con i propri fornitori, i marchi possono dare ai propri clienti un’immagine forte di azienda moderna e consapevole. Questo è l’inizio di un lungo percorso di fiducia tra consumatori e marchi alimentari”, dichiara Mika Liss, Strategic Advisor, Farm To Plate.

Farm to Plate: un anello mancante nella filiera

I marchi alimentari sono alle prese con il peso dei requisiti normativi e delle richieste di trasparenza dei consumatori. Fornire informazioni così approfondite e affidabili in una complessa catena di fornitura globale pone delle sfide. La forte dipendenza dai processi manuali rende i dati vulnerabili alle frodi e impedisce la trasmissione di informazioni tempestive a tutte le parti interessate.

Farm to Plate utilizza blockchain autorizzate, strumenti basati sull’intelligenza artificiale e l’automazione attraverso i dispositivi IoT per fornire dati in tempo reale, immutabili e con accesso controllato ai giusti stakeholder.

Saptarshi Choudhury, VP of Product presso Farm To Plate, precisa: “Abbiamo costruito F2P con una tecnologia aperta e standard del settore che si integra perfettamente con i sistemi esistenti. E la cosa migliore è che è modulare, il che ci permette di estendere le sue capacità quasi all’infinito, man mano che sviluppiamo le funzionalità nelle versioni future”.

Connettere consumatori e agricoltori per ecosistemi sostenibili

Grazie all’uso innovativo di piattaforme di messaggistica popolari come WhatsApp, alla trascrizione vocale, alle traduzioni in lingua vernacolare e alla funzionalità offline, Farm To Plate è la prima soluzione di tracciabilità realmente accessibile a pescatori e agricoltori. Attraverso il microtipping, Farm to Plate sfrutterà il legame tra consumatore e agricoltore per portare stabilità finanziaria alla comunità dei produttori e ridurre il rischio di sovralimentazione.

“Farm To Plate è la prima soluzione per la filiera alimentare che collega tutti gli attori e li rende parte del sistema. In un modo unico, mettiamo in contatto diretto consumatori e agricoltori, consentendo ai consumatori di fidarsi del cibo grazie alla trasparenza e alla sostenibilità finanziaria dei produttori attraverso un unico codice QR. La nostra proposta di valore è racchiusa nelle 5 T: Trace, Track, Trade, Tip, Trust – e Tip è il nostro preferito perché riconosce l’agricoltore”, aggiunge Pramod Sajja, Presidente e CEO di Farm to Plate LLC e Paramount Software Solutions Inc.

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Il lending crowdfunding di Prepay nel 2022 ha chiuso 11 progetti e ne ha rimborsati sei

PrePay Investimenti nel 2022 ha lanciato 11 progetti e ne ha rimborsati 6, gli iscritti sono aumentati del 72% e la raccolta totale ha sfiorato il milione di euro

 

 

PrePay Investimenti, piattaforma di lending crowdfunding dedicata sia all’immobiliare che alle imprese, lanciata nel 2021, ha concluso il suo secondo anno di attività con una crescita percentuale a due cifre di iscritti, investitori e raccolte.

La piattaforma, creata da Pierluigi Benemerito e Antonio Fasanella, due giovani imprenditori di origine calabrese, che si distingue per la “formula PrePay” che prevede il pagamento anticipato degli interessi sugli investimenti.

In fase di proposta, l’azienda che sceglie la “formula PrePay” si impegna a pagare in anticipo gli interessi dovuti agli investitori, subito dopo l’erogazione della somma raccolta. In cambio ottiene una serie di vantaggi successivi (raccolte più rapide, rate più basse, tempi di restituzione del capitale più lunghi, ecc.).

Le performance del 2022

Lo scorso anno si sono registrati sulla piattaforma 204 nuovi utenti, che hanno portato il totale a oltre 500 iscritti confermati, per un aumento del 72% rispetto al 2021.

Sempre nel 2022 è cresciuta anche la partecipazione agli investimenti. Tra gli utenti registrati, infatti, 90 persone hanno investito per la prima volta su uno o più progetti, facendo crescere il numero degli investitori attivi (gli utenti che hanno partecipato ad almeno una delle raccolte della piattaforma) del 65% rispetto all’anno di esordio.

Inoltre una persona su 4, tra gli investitori attivi, ha partecipato al 50% delle raccolte lanciate lo scorso anno sulla piattaforma. Un dato che certamente dimostra la fiducia degli utenti nel metodo con cui PrePay seleziona le opportunità di investimento.

La raccolta

Nel corso del 2022 la piattaforma ha lanciato 11 nuove campagne di crowdfunding, di cui otto relative a progetti immobiliari e tre per il finanziamento di startup nei settori dell’e-commerce e dell’health care.

Tutte le undici le campagne hanno raggiunto gli obiettivi minimi di raccolta entro il limite di tempo prestabilito e otto di esse lo hanno superato con un overfunding superiore al 30%.

In totale nel 2022 le campagne di PrePay hanno generato  970.000 euro di nuovi investimenti, un  aumento del 170% sempre rispetto al 2021.

I rimborsi

Lo scorso anno sei progetti per i quali PrePay aveva lanciato e gestito campagne di Crowdfunding nel 2021 e nei primi mesi del 2022, sono giunti a scadenza e si sono conclusi con successo.

L’intero capitale di tutti e sei i progetti è stato restituito dai proponenti agli investitori entro i termini previsti. Gli interessi invece erano già stati pagati in anticipo, subito dopo la chiusura delle raccolte, grazie all’esclusiva “Formula PrePay”, un vantaggio esclusivo della piattaforma che garantisce il pagamento anticipato degli utili a chi investe.

In totale nel 2022 sono stati restituiti agli investitori 420.000 euro, mentre la data di conclusione di un settimo progetto è stata prorogata di sei mesi, opzione prevista dai termini della proposta, a fronte di un utile aggiuntivo per gli investitori che è già stato versato.

I prossimi passi

Siamo molto orgogliosi dei risultati conseguiti finora“, ha dichiarato Pierluigi Benemerito, CEO e co-fondatore di PrePay Investimenti. “L’incremento di iscritti e investitori dimostra che la nostra formula di crowdfunding si sta meritando la fiducia delle persone e che PrePay è riuscita a dimostrare con i fatti la propria affidabilità e concretezza, anche se nel 2021 è arrivata da esordiente in un settore già ricco di proposte e caratterizzato da una forte ed agguerrita concorrenza. Naturalmente noi non ci siederemo sugli allori per gli ottimi risultati del 2022 e anzi, al contrario, continueremo anche quest’anno a lavorare per crescere e migliorare e soprattutto per offrire sempre più opportunità di investimento interessanti ai nostri utenti“.

Nel 2022, infine, sono stati lanciati i “ PrePay Club“, dei veri club fisici su base territoriale, destinati a diventare un punto di riferimento e di informazione per la community degli investitori della piattaforma, ma anche una sede locale di PrePay per la ricerca e la selezione di nuovi progetti di investimento. Oltre al primo club già aperto e attivo nel Triveneto, sono previste nel corso del 2023 aperture in altre regioni italiane, fra cui il Lazio e la Puglia che dovrebbero partire entro la primavera.

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La catena di ristoranti La Filetteria Italiana raccoglie quasi 1 milione con equity crowdfunding

La Filetteria Italiana, che conta già 6 ristoranti aperti a Milano, ha chiuso un round su Crowdfundme con una raccolta di 988 mila euro e 142 investitori

 

 

La catena di ristoranti La Filetteria Italiana ha chiuso con successo un round di equity crowdfunding su Crowdfundme con una raccolta di 988 mila euro e la partecipazione di 142 investitori. Il valore pre-money era di 15 milioni.

La catena è partita nel 2015 da Milano e, ad oggi conta 6 ristoranti. Nel 2017 ha partecipato al programma televisivo di Alessandro Borghese “4 Ristoranti”.

E’ stata fondata da Edoardo Maggiori che, nel 2019, con Andrea Lupo, ha fondato anche il gruppo Sun Tzu Consulting, una realtà che gestisce i brand del gruppo, e offre servizi di consulenza ad aziende del mondo della ristorazione.

Un concept innovativo e scalabile

La Filetteria Italiana è un concept di ristorazione che nasce con il desiderio di far sperimentare e valorizzare un unico taglio di carne: il filetto. Si caratterizza per l’unicità della sua proposta, essendo la sola realtà italiana a presentare 17 varianti di filetto provenienti da una selezione delle migliori carni provenienti da tutto il mondo.

La sua scalabilità si basa sulla centralizzazione della produzione iniziale delle materie prime, eseguita in un centro di produzione e distribuzione logistica dell’azienda e su processi ingegnerizzati che garantiscono un minor scarto da parte degli operatori e un immediato controllo di gestione.

Un ruolo importante è giocato anche dalla tecnologia. Sono in fase di sviluppo soluzioni di robotica e AI applicata alle cucine di preparazione, a vantaggio di costo del lavoro, scalabilità e qualità del cibo grazie ad accordi in corso di finalizzazione con importanti partner.

I fondi saranno utilizzati per lo sviluppo nazionale

Con i suoi sei ristoranti, la catena ha totalizzato nel 2022 30.000 clienti anno, in crescita del 50% rispetto all’anno precedente, con uno scontrino medio di 44 euro.

E ora, La Filetteria Italiana ha avviato un piano di crescita per espandersi nelle più grandi città italiane, gettando le basi per lo sviluppo internazionale del brand.

Il primo passo è stato fatto nell’ agosto 2022 con l’approvazione di un finanziamento per l’importo di 4 milioni di euro volto all’espansione dei confini aziendali alle principali città italiane.

Con il finanziamento La Filetteria Italiana prevede di aprire nuovi punti vendita e consolidare quelli già esistenti, in particolare con 4 locali a Roma, 2 locali a Torino, 1 locale a Como, 1 locale a Varese.

La ristorazione nell’equity crowdfunding italiano

Il settore della ristorazione è ben rappresentato tra quelli che raccolgono capitali con l’equity crowdfunding. Secondo i dati di Crowdfunding Buzz, con la raccolta di La Filetteria Italiana, dal 2021 ad oggi, sono state 16 le campagne di successo, con una raccolta complessiva di 8,9 milioni e una raccolta media per round di 554 mila euro.

Si tratta di campagne che suscitano particolare interesse negli investitori, tanto che, in media, ogni campagna è stata finanziata da 93 investitori con una media 7.000 euro.

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Opyn nel 2022 ha erogato 752 milioni alle PMI italiane in un mercato fintech che vale 5,2 miliardi

La piattaforma di lending per le PMI ha raggiunto i 752 milioni in un mercato fintech complessivo che secondo BeBeez vale 5,2 miliardi con una crescita del 50%

 

 

La piattaforma di lending per le imprese Opyn, la prima lanciata in Italia nel 2015, ha erogato, nel 2022, 752 milioni di euro con un numero di richieste di credito pervenute alla piattaforma più che raddoppiate rispetto al 2021, da 7.230 a oltre 16mila e 2.395 imprese finanziate dalle 1275 del 2021, per un finanziamento medio pari a 313.000 euro.

L’erogato è stato distribuito su aziende operanti principalmente nel settore manifatturiero (25%), seguito dalla vendita all’ingrosso (17,4%), dal retail (16%) e dalle costruzioni (15%), soprattutto in Lombardia (19,6%), ma con una forte presenza nel Sud: Campania (18,4%), Lazio (13,7%) e Sicilia (9,8%).

Il mercato italiano dei finanziamenti  fintech e quello globale

Secondo il report annuale di Bebeez, l’erogato alle PMI italiane attraverso piattaforme fintech di lending, supply chain finance ed equity crowdfunding ha superato i 5,2 miliardi di euro, portando il totale complessivo da quando è partito il mercato, cioè il 2016, a oltre 14,3 miliardi. BeBeez calcola anche che nel 2021 erano stati erogati 3,5 miliardi e nel 2020 solo 2,4 miliardi.

Va peraltro tenuto conto del fatto che si tratta di numeri assoluti, che non considerano gli eventuali rimborsi di linee avvenuti nell’anno dalle stesse aziende finanziate.

Si tratta di numeri interessanti anche nel confronto con il mercato globale: una ricerca di Acumen rivela, per esempio, che la dimensione del mercato del lending è complessivamente di 82,3 miliardi di dollari, di cui il 20% fa capo a business lending. Quindi parliamo di poco meno di 17 miliardi di dollari, il che indica il peso relativo dell’Italia nel contesto internazionale.

Un sistema consolidato che può fornire nuovi asset alla finanza tradizionale

Il ruolo della finanza digitale sembrerebbe dunque sempre più centrale nelle strategie delle Pmi. Un mercato su cui le istituzioni finanziarie possono atterrare se si integrano con le fintech.

Un esempio pionieristico è l’accordo di Opyn con Banca Valsabbina che sfrutta la tecnologia della fintech per erogare finanziamenti alle Pmi del territorio in modalità software as a service. Con la tecnologia di Opyn la banca effettua la valutazione del merito creditizio delle Pmi e le successive fasi di erogazione, gestione e monitoraggio del credito, nonché della connessa garanzia.

La tecnologia di Opyn si basa su sistemi di AI e machine learning che permettono di fare valutazioni sicure, individuando le richieste di credito più rischiose. E questo è possibile grazie all’analisi granulare e automatizzata di una enorme mole di dati, di cui quelli di bilancio rappresentano solo la punta dell’iceberg.

Fonti alternative di dati, come il flusso dei pagamenti verso creditori e fornitori, presenza web e sui social e un ultimo step basato sull’incontro face to face con l’imprenditore consentono di valutare la solvibilità ma anche la sostenibilità ambientale e sociale di ogni business.

In questo modo Opyn riesce fornire credito anche a imprese che normalmente vengono scartate dal sistema finanziario tradizionale, per dimensione o collocazione geografica, parametri in base a cui viene loro assegnato un indice di rischiosità maggiore e si impone alle banche di accantonare maggior capitale prudenziale.

I vantaggi di un’integrazione profonda con il fintech per la finanza tradizionale

Opyn ritiene che, quindi, le piattaforme del digital lending debbano e possano diventare abilitatori tecnologici.

I vantaggi dell’integrazione con il fintech per le banche sono diversi:

  • le tecnologie offerte dalle piattaforme non richiedono generalmente alcun effort per l’installazione: nel caso di Opyn, si tratta di un software totalmente modulabile e plug-in che non richiede alcun intervento sull’architettura tech dell’istituzione finanziaria;
  • la UX e UI (l’esperienza dell’utente) che si ottiene attraverso questa integrazione è curata e aggiornata; inoltre può essere personalizzata con la visual identity della banca cliente, in modo che l’impresa che fruisce del servizio non si senta catapultata in un ambiente diverso ed estraneo;
  • le fintech offrono alle istituzioni finanziarie tradizionali un approccio caratterizzato da innovazione continua e veloce di prodotti e servizi;
  • infine, è possibile migliorare l’efficienza economica: con la tecnologia si abbattono i costi dell’operatività che la banca normalmente deve svolgere per eseguire un processo di credito.

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Abitare Agency e Walliance siglano una partnership per offrire servizi agli sviluppatori immobiliari

Grazie alla partnership, Abitare agency e la piattaforma di crowdfunding immobiliare Walliance saranno in grado di offrire nuovi servizi agli sviluppatori immobiliari

 

 

Abitare agency e Walliance stringono una collaborazione con l’obiettivo di offrire nuovi servizi nel settore del Real Estate italiano.

Le società di sviluppo immobiliare che commercializzano i loro immobili tramite Abitare agency, da ora, avranno la possibilità di entrare in diretto contatto con Walliance per accedere ai diversi prodotti di finanza alternativa che la piattaforma di investimento ha costruito nei suoi cinque anni di attività.

Dall’altro lato, Walliance offrirà al proprio network di sviluppatori di beneficiare di un vantaggioso pacchetto di servizi messo a disposizione da Abitare agency.

Abitare agency, è da oltre 10 anni tra i principali player di intermediazione immobiliare nel territorio della Provincia Milanese e, da sempre, ha fatto dell’innovazione il suo principale asset.

Rispetto alle tradizionali agenzie, si distingue infatti per aver attuato strategie commerciali basate sulla ricerca tecnologica, un approccio all’acquisto totalmente esperienziale, oltre che su una approfondita conoscenza del mercato.

Per chi compra, Abitare agency offre un processo d’acquisto totalmente esperienziale e digitale grazie all’uso di tecnologie avanzate come la realtà aumentata, i render emozionali e le piattaforme web.

La società ritiene che nel Real Estate sia necessario aggiornare costantemente i propri modelli di business per rispondere alle sempre nuove e dinamiche esigenze dei clienti all’interno di un mercato in continua evoluzione. Di qui la partnership con Walliance, pioniere del fintech immobiliare in Italia.

Walliance, nata nel 2016 in Trentino, è stata la prima piattaforma di equity crowdfunding in Italia verticalizzata nel settore immobiliare.

Ad oggi, con 47 progetti immobiliari finanziati con successo e oltre 92 milioni di euro investiti, è leader di mercato oltre ad essere l’unica realtà italiana ad essere sbarcata in Francia. Nel solo 2022, la piattaforma ha contribuito a finanziare 10 progetti per più di 32 milioni di euro.

Walliance offre ai propri investitori progetti immobiliari di alta qualità, proposti da società che vengono accuratamente selezionate, e che devono vantare un track record eccellente ed un management di prestigio.

I proponenti, inoltre, devono presentare una struttura finanziaria dell’operazione robusta, che preveda solo una parte del fabbisogno raccolto attraverso la campagna di crowdfunding, mentre la restante parte deve essere coperta da un istituto di credito e da mezzi propri dell’imprenditore.

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Startup italiana lancia un servizio di marketing digitale basato sull’intelligenza artificiale di OpenAI

AdMind utilizza l’intelligenza artificiale di OpenAI per la sua piattaforma di marketing digitale. La startup ha lanciato un round di equity crowdfunding su Crowdfundme

 

 

Diminuire le tempistiche di esecuzione, elaborare idee e ridurre i costi per la gestione dei contenuti nella progettazione e gestione delle campagne di marketing digitale. Sono questi gli obiettivo della soluzione ideata da AdMind che si basa sulla tecnologia di AI più nota a livello mondiale, OpenAI, il software open source d’Intelligenza Artificiale che, tra l’altro, ha sviluppato anche l’ormai celebre ChatGPT.

La startup è stata fondata l’anno scorso da Marcela Andrade, Specialista in Marketing e Tecnologia con più di 15 anni di esperienza, e Giacomo Andreoli, CEO di Sovereign, società di investimenti diretti e M&A.

Intelligenza artificiale per il marketing  digitale

Più in dettaglio, attraverso la piattaforma, il marketing manager o l’utente in generale può facilmente gestire molteplici canali digitali, per numerosi brand o aziende in contemporanea e generare contenuti testuali e visuali inediti e specifici per ogni prodotto o servizio da pubblicizzare/promuovere.

Inoltre, con l’automazione in fase di sviluppo da parte di AdMind, la piattaforma permette la creazione di piani editoriali automatizzati con suggerimento degli orari, target e parole-chiave più idonei per ogni campagna.

Infine, la piattaforma consente di analizzare ed elaborare i risultati ottenuti dalle singole campagne grazie a tecniche di machine-learning dedicate all’utente: la piattaforma analizza e impara dai risultati al fine di produrre contenuti sempre più performanti, ottimizzando al massimo i risultati e gli investimenti.

Il round di equity crowdfunding

AdMind ha lanciato una campagna di equity crowdfunding su Crowdfundme con l’obiettivo di raccogliere almeno 100 mila euro, fino a un massimo di 450 mila per una valutazione pre-money è di 2,1 milioni.

I capitali raccolti verranno investiti principalmente per ulteriori sviluppi tecnologici.

In particolare, verranno sviluppate una versione 3.0 con machine learning dedicato ad un miglioramento della produzione dei contenuti per ogni utente, l’integrazione via API con un player mondiale di web design creator e due app dedicate rispettivamente alla gestione del tool di AI e alla generazione ed edizione di immagini con AI.

Inoltre, la società investirà in campagne di marketing dedicate sia a livello italiano che globale, in una prima fase in Europa e, in una seconda, in USA, Sud America e Australia.

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Fedro, distributore di prodotti a filiera corta per l’Horeca, lancia round su Mamacrowd

La PMI innovativa serve oltre 250 ristoranti in Italia e importatori in Europa e realizzarà una soluzione basata su intelligenza artificiale per il settore enogastronomico

 

 

La PMI innovativa Fedro, fondata a Bolzano nel 2018 da Stefano Baldini e Silvio Galazzo,  è un distributore di prodotti agroalimentari a filiera corta per la ristorazione. Con un fatturato di circa 900 mila euro nel 2022, fonda la sua specificità nella ricerca delle realtà artigianali più sostenibili, delle materie prime e dei sapori più autentici, per metterle a disposizione di quella parte della ristorazione più attenta a produzioni etiche e di qualità.

Il round di equity crowdfunding

La società ha lanciato una campagna di equity crowdfunding su Mamacrowd con un obiettivo minimo di 80 mila euro e uno massimo di 300 mila, a fronte di una valutazione pre-money di 2,1 milioni.

Grazie alla sua offerta di circa 1700 referenze da 50 produttori, Fedro nel 2022 ha registrato una crescita del 100% rispetto al 2021 e, ad oggi, serve oltre 250 ristoranti dislocati sul territorio nazionale, tra cui 41 stelle Michelin, e operatori in Germania e Lussemburgo.

Digitalizzare le filiere agroalimentari di qualità

Fedro punta a diventare leader italiano nella promozione della sostenibilità per l’HoReCa tramite un approccio Foodtech. Con gli investimenti raccolti, infatti, punta a realizzare la sua crescita attraverso il lancio dell’App Casa Fedro.

L’obiettivo sarà di fungere da raccordo tra la produzione agricola sostenibile e il mondo della ristorazione, sviluppando un progetto Foodtech di intelligenza artificiale applicata al mondo enogastronomico, basato su una tecnologia innovativa per la profilazione delle preferenze degli chef.

Inoltre, svilupperà una community di promozione delle più virtuose filiere produttive agricole interessate a divenire interamente tracciate e tracciabili attraverso tecnologia Blockchain.

Secondo ISMEA FIPE 2021, il volume annuo di transazioni relative alla ristorazione di alta fascia è pari a circa 500 milioni di euro con un tasso di crescita annuale del 10%, generato da oltre 3.500 ristoratori (Guida Michelin 2022 e Osterie d’Italia Slow Food 2022 Gambero Rosso 2022) e con una spesa media annuale unitaria di 132k€.

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La fintech spagnola HUBUC lancia P1, un motore globale per l’emissione di carte di credito

HUBUC, fondata in Spagna ma con sedi a Londra e New York, lancia un motore per generare gestire carte di credito e diventa un “Network Enablement Partner” di Mastercard

NEW YORK e BARCELLONA, Spagna–(BUSINESS WIRE)–Il leader del fintech HUBUC annuncia la disponibilità immediata del suo rivoluzionario processore dedicato all’emissione delle carte, una piattaforma certificata Mastercard che semplifica ai massimi livelli queste operazioni.

La piattaforma incorpora scalabilità globale e connettività plug and play e consente così alle istituzioni finanziarie e alle fintech di migliorare l’esperienza cliente e, nell’arco di poche settimane, di implementare casi d’uso delle carte di pagamento totalmente innovativi.

HUBUC ha scelto di sviluppare internamente P1, un nuovo processore dedicato all’emissione delle carte, quando le soluzioni esistenti hanno dimostrato di funzionare con tecnologie ormai datate, risalenti agli anni ’60, e di fornire funzionalità obsolete.

HUBUC si concentra su P1 per offrire performance ultrarapide, un’implementazione senza problemi e un’architettura di microservizi in grado di offrire scalabilità e innovazione a lungo termine.

Il testo originale del presente annuncio, redatto nella lingua di partenza, è la versione ufficiale che fa fede. Le traduzioni sono offerte unicamente per comodità del lettore e devono rinviare al testo in lingua originale, che è l’unico giuridicamente valido.

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