Mese: Settembre 2022

Il mercato immobiliare nei piccoli comuni aumenta del 33%. Il ruolo del real estate crowdfunding

Gilardoni, fondatore di Rendimento Etico, ha riunito oltre mille imprenditori immobiliari in un convegno a Lugano, in cui è stato rilevato il trend positivo del real estate in Italia

 

 

Il Rapporto Immobiliare residenziale dell’Agenzia delle Entrate rivela che nei comuni più piccoli l’aumento delle compravendite si attesta a un +33,2%, mentre nelle città a un +11,5%, questo perché nei piccoli comuni i prezzi sono più bassi per gli immobili “più comodi” e perché tali località favoriscono quel desiderio di migliorare lo stile di vita dovuto alle riflessioni indotte nel periodo Covid. Da segnalare il dato particolarmente interessante, che dal 2019 a oggi la vendita di posti auto, garage e cantine è aumentata del 87,7%, quindi spazio non solo per noi, ma anche per i nostri beni.

In pratica, oggi la domanda abitativa è ai massimi storici e sempre più persone si dichiarano quantomeno intenzionate a comprare casa, sempre che non la stiano già cercando. E tutto questo a dispetto delle diverse variabili che, normalmente, dovrebbero invece scoraggiare la decisione di comprare casa, come l’aumento delle rate dei mutui, le bolle speculative e l’impatto di altri fattori più grandi come inflazione e crisi geopolitica. Secondo gli analisti di Nomisma, i prezzi nel 2023 scenderanno leggermente, per poi risalire vertiginosamente nel 2024 con una previsione di rincaro per Milano intorno al 12% e Roma al 9%.

D’altra parte, il crowdfunding immobiliare rispecchia in pieno questo trend. Secondo i dati dell’osservatorio di Crowdfunding Buzz sul real estate crowdfunding, nel 2022, ad oggi, il crowdfunding immobiliare ha raccolto oltre 92 milioni di euro, di cui 62 con il lending e 30 con l’equity, per un totale di più di 240 progetti immobiliari finanziati dal “crowd”. Un trend che, con un intero trimestre alla fine dell’anno, porterà certamente a superare la soglia dei 110 milioni.

Oltre mille imprenditori hanno osservato e intuito questo trend e si sono trovati a Lugano grazie ad Andrea Maurizio Gilardoni, business angel e imprenditore immobiliare e fondatore della  piattaforma leader in Italia di crowdfunding immobiliare Rendimento Etico, che in oltre cinque anni ha formato, con il seminario “Guadagnare con le case”, oltre quindicimila professionisti. Parte di loro si sono dati appuntamento a Lugano lo scorso week end per una tre giorni dedicata all’apprendimento di specializzazioni del proprio mestiere. L’evento è parte di una vera e propria accademia, denominata “Club Advanced”, per imparare a migliorarsi, per comprendere quali sono e potranno essere gli sviluppi del mercato immobiliare e che lo stesso Gilardoni presenterà all’imminente evento Cambio Vita Live, che si terrà a Rimini dal 11 al 13 novembre.

L’idea di fondo è che non servono grossi capitali per poter divenire imprenditori immobiliari, comprare case, ristrutturale e infine guadagnarci, ma serve la volontà e la capacità di voler dare una svolta alla propria vita, raggiungendo quella che Gilardoni chiama dignità finanziaria seguendo il giusto metodo e possedendo le competenze per farsi strada in questo settore sempre in evoluzione.

“Era tanto tempo che non entravo in contatto dal vivo con tanti imprenditori interessati a saperne di più, di come specializzarsi al meglio, di come il loro operato può avere un impatto positivo non solo nella loro vita ma anche in quella delle persone che incontrano grazie a una serie di protocolli e trucchi del mestiere che metto volentieri a loro disposizione. Così, quando i miei collaboratori mi hanno detto che sarebbero stati oltre mille partecipanti mi sono sentito orgoglioso del mio percorso.”  ha affermato Gilardoni “Ho iniziato circa venti anni fa dal nulla, ma, con tanto studio, osservazione e applicazione, insieme a mia moglie Lucia e altri partner, abbiamo generato diversi business correlati al mondo immobiliare e negli ultimi quattro abbiamo creato cinque start-up.”

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Nasce X20 DAO, prima organizzazione autonoma decentralizzata (DAO) di diritto italiano

X20 DAO, prima DAO societaria italiana, vuole dimostrare che è possibile per aziende basate su modelli decentralizzati compiere atti giuridicamente validi

 

 

La DAO (Decentralized Autonomous Organizations) è una Organizzazione Decentralizzata gestita da un Autonomous Agent, ovvero da un software che se ne occupa in maniera “autonoma” rispetto ai suoi partecipanti, ed è impiegata sempre più frequentemente per esercitare attività d’impresa.

L’utilizzo delle DAO pone rischi che allarmano i potenziali investitori e partecipanti: dalla sicurezza informatica alla capacità di compiere atti giuridicamente validi passando dalla protezione della riservatezza.

In Italia è nata la prima Organizzazione Autonoma Decentralizzata societaria riconosciuta, proprio con l’obiettivo di tutelare le operazioni dei propri membri e di consegnare loro una veste giuridica. Si tratta di X20 DAO, prototipo di una società decentralizzata, in pratica una comunità riunita su tecnologia blockchain – non gerarchica e organizzata secondo una struttura orizzontale – i cui membri, nonché soci, agiscono in nome di un obiettivo comune.

L’Avvocato Alessandro Negri della Torre, ideatore di X20 DAO e Founder di LX20 Law Firm, studio legale con sede a Milano e a New York specializzato, tra le altre cose, in finanza, tecnologia, digital e crypto assets e diritto societario, spiega: “La nascita di X20 DAO, la prima DAO societaria in Italia, rappresenta il primo passo verso la regolamentazione delle aziende decentralizzate: la sua creazione vuole dimostrare che è possibile creare un punto di contatto tra virtuale e reale, assegnando un inquadramento giuridico alle DAO, organizzazioni autonome basate su una struttura orizzontale il cui statuto innovativo va incontro alle nascenti esigenze delle aziende che vogliono operare nell’ambito del Web3, dei metaversi, delle criptovalute, degli NFT e molto altro”

Secondo Negri della Torre, molti ordinamenti hanno affrontato il tema modificando, in alcuni casi, la normativa di settore. Mentre X20 DAO utilizza gli istituti del diritto societario italiano per creare una società che opera esclusivamente mediante un’interfaccia digitale per la formazione del consenso interno tra i soci mediante un token che rappresenta la partecipazione societaria.

Come funziona X20 DAO

Fortemente legata al mondo crypto, alle logiche del Web3 e dei metaversi, X20 DAO si propone come ponte giuridico tra virtuale e reale, il seme da cui potrebbero nascere le aziende del futuro.

A differenza delle altre Organizzazioni Autonome Decentralizzate, X20 DAO può concludere contratti, assumere partecipazioni, acquistare NFT o altri beni e compiere atti giuridicamente vincolanti e riconosciuti dall’ordinamento di appartenenza.

In particolare, l’organizzazione opera nel rispetto di regole stabilite da tutti i suoi membri e fissate nello statuto e negli “smart contract”, e cioè i protocolli informatici non modificabili che consentono l’applicazione di operazioni finanziarie tramite i “governance token”. Questi sono certificazioni del possesso di diritti digitali che assegnano potere decisionale a chi ne è proprietario. Tutti i membri dell’organizzazione, che comunicano tra loro tramite una piattaforma, devono avere un “governance token”, per questo motivo tutti i membri sono soci e detentori del capitale sociale.

Ogni decisione viene presa su consultazione di tutti i membri di X20 DAO attraverso un voto. Non esiste un vertice, non esistono gerarchie. Il governance token, infatti, è lo strumento che permette ai membri di essere soci della società. L’interazione dei soci con la DAO avviene tramite un applicativo appositamente progettato e sviluppato da X20 Tech, la società di sviluppo tecnico che fa parte di X20 Network.

L’acquisto può essere fatto in denaro o in criptovalute secondo le regole fissate nello statuto di X20 DAO. Il valore è stabilito convenzionalmente tra i soci come avviene normalmente in caso di cessione delle quote o ingresso di nuovi soci mediante incremento del patrimonio sociale.

Perché serve una DAO “giuridica”

Le DAO nascono per permettere a comunità più o meno estese di collaborare in maniera democratica alla realizzazione o gestione di progetti. Il problema con queste organizzazioni è che, nella stragrande maggioranza dei casi, sono forme di collaborazione informali, prive, cioè, di una chiara veste giuridica.

In molti casi si pongono problemi pratici come, ad esempio, la possibilità che la DAO acquisti partecipazioni o stipuli contratti. Senza un contenitore giuridico sono operazioni problematiche che limitano l’efficacia delle DAO nella gestione di progetti a cavallo tra la decentralizzazione e la centralizzazione.

A proposito di X20 DAO

X20 DAO nasce nel 2022 da un’idea dell’Avvocato Alessandro Negri, fondatore dello Studio legale LX20 Law Firm specializzato in fintech, insurtech e regtech. LX20 Law Firm è presente a Milano e nella città di New York. Lo Studio LX20 Law Firm – a cui partecipano in qualità di soci di X20 DAO Andrea De Lodovici e Thomas Iacchetti – ha curato, sempre nel settore delle distributed ledger technologies, la prima emissione di strumenti finanziari partecipativi utilizzando Hyperledger, la creazione di azioni basate nativamente su DLT e di un registro soci di una SRL basato sempre su DLT.

X20 DAO svolge attività di consulenza nel settore delle distributed ledger technologies e della finanza decentralizzata, arricchisce un network multidisciplinare già composto da LX20 Law Firm, X20 Digital Trust Services e XLean.

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Come funziona il lending crowdfunding nel mondo? Una sintesi dei Paesi extra-UE

La piattaforma Robocash, alla luce dell’ormai prossima applicazione del regolamento UE, ha analizzato come funziona il P2P lending nei Paesi extra europei

 

 

Secondo un articolo di Robocash, pubblicato sul proprio blog, il P2P lending è ormai abbastanza diffuso nel mondo, ma rimane ancora un fenomeno nuovo nel mercato finanziario. Alla luce del nuovo regolamento europeo, che consentirà alle piattaforme di operare in tutta l’Unione Europea, è utile comprendere quali sono le condizioni in cui operano i diversi mercati.

Robo.cash è una piattaforma di investimento completamente automatizzata lanciata nel 2017. Oggi è aperta a investitori in tutta l’Unione Europea, nel Regno Unito e in Svizzera. La piattaforma è parte integrante della holding finanziaria Robocash Group, con sede a Singapore. Oltre a Robo.cash, la holding comprende istituti di credito in Europa e in Asia. La piattaforma offre di investire in prestiti a breve e lungo termine emessi dai suoi prestatori affiliati con una garanzia di riacquisto completo.

Robo.cash ha provato a sintetizzare le caratteristiche del mercato in alcuni tra i maggiori Paesi extra europei.

USA

La necessità di prestiti non bancari a prezzi accessibili dovuta a un basso rating del credito o alla sua assenza, le difficoltà con il processo di registrazione, ecc. possono essere definite il principale motore del mercato P2P americano.

Le specificità di questo mercato si manifestano molto chiaramente nella legislazione. Le piattaforme sono regolamentate sia a livello federale (da almeno tre istanze e numerose leggi) sia dai singoli stati (in alcuni stati le attività P2P sono vietate). Questo rende l’intero sistema molto ingombrante.

Il mercato americano difficilmente può essere definito favorevole a nuovi attori. La registrazione e la licenza di un’azienda è piuttosto laboriosa e dispendiosa in termini di risorse. Questa situazione è uno dei motivi per cui solo un paio di leader continuano a condividere la posizione dominante sul mercato.

Cina

A differenza degli USA, il mercato del lending P2P in Oriente ha inizialmente determinato un periodo di “libera fluttuazione”. La stessa grande esigenza di prestiti abbordabili contro l’assenza di qualsiasi regolamentazione ha portato a un vero boom. Al suo apice nel 2015, c’erano circa 3,5 mila piattaforme nel Paese. Tuttavia, questa situazione ha prevedibilmente portato con sé innumerevoli frodi e problemi. Circa il 40% dei siti funzionava secondo lo schema piramidale Ponzi, che ha portato milioni di investitori a perdere i propri fondi dopo che centinaia di operatori sono falliti.

Successivamente, nel paese è stata introdotta una regolamentazione completa. Le piattaforme P2P cinesi sono ora ufficialmente registrate, fungendo da intermediari dell’informazione a condizioni fisse e trasparenti. I prestiti P2P stessi, come negli Stati Uniti, sono gestiti dalle banche. È necessaria una recinzione ad anello: i fondi degli investitori sono separati dai fondi della piattaforma, il che garantisce la loro sicurezza in caso di problemi finanziari o fallimento del progetto.

Tuttavia, l’instabilità di molti attori sullo sfondo dell’elevato rischio di insolvenza dei mutuatari e di altri problemi irrisolti, secondo Bloomberg, continuano a conferire all’industria P2P locale la reputazione di “una delle fette più rischiose e meno regolamentate del sistema bancario ombra in Cina.”

Giappone

Il lending P2P nel paese è sbilanciato verso il settore immobiliare e le PMI. Una caratteristica interessante sono i numerosi “hometown funds” che attraggono gli investitori in modo specifico verso l’economia locale.

I fondi sono intermediati direttamente dalle piattaforme. Non ci sono garanzie finanziarie per gli investitori. Allo stesso tempo, l’investitore ha accesso a informazioni anonime sul mutuatario, sulla disponibilità di garanzie per il prestito, sui piani per l’utilizzo dei fondi. L’industria ha un unico regolatore: la Financial Services Agency.

Malesia

Ci sono 11 piattaforme nel paese che sono state regolamentate dal 2016 (diventando le prime nel sud-est asiatico) e offrono un rendimento approssimativo del 6-21%. A differenza del Giappone, i prestiti qui vengono concessi solo alle imprese. Il motivo sono i requisiti del prestito islamico (o della Sharia), che vieta di fare soldi con prestiti a privati.

Il paese ha una piattaforma di conti di investimento (IAP), creata per collegare i progetti che necessitano di finanziamenti con gli investitori. Ogni progetto è attentamente controllato per la conformità alle norme della Sharia. Il sistema di rating del credito è ampiamente utilizzato, ma i rischi di insolvenza rimangono elevati.

India

Dal 2017 il settore è regolamentato dalla Banca Centrale (RBI). Le piattaforme sono autorizzate come istituzioni finanziarie non bancarie (NBFC-P2P), e ne viene verificata la conformità per capitale, linee guida, ecc. Ci sono 25 società che operano nel paese (all’inizio di quest’anno).

A NBFC-P2P è vietato accettare depositi, prestare prestiti ai propri progetti o fornire qualsiasi tipo di garanzia di credito. Ai mutuatari privati ​​(e sono la maggioranza) è vietato prendere in prestito più di 10 lakh rupie alla volta (circa $ 12,5 mila) su tutte le piattaforme, per un periodo compreso tra 6 e 36 mesi. Per gli investitori, il tetto è fissato a cinque volte tale importo. Oltre al tradizionale format “private lender – platform – private mutuatario”, sul mercato sono presenti progetti premium per investitori istituzionali.

Kenia

L’industria P2P africana fornisce prestiti sia a privati ​​che alle imprese. I confini geografici sono aperti: ci sono attori multinazionali e si possono raccogliere fondi anche per mutuatari esteri.

Il Kenya ha alcune opportunità che i mutuatari e gli istituti di credito europei possono solo sognare per ora. Ad esempio, si può richiedere un prestito anche senza accesso a Internet, semplicemente inviando un SMS a un numero breve. Alcune piattaforme consentono al mutuatario e al prestatore di comunicare tra loro. E alcuni offrono persino ai singoli mutuatari un prestito allo 0%.

Ci sono altri punti specifici: in alcuni casi, più breve è il periodo di rimborso, più basso è il tasso di interesse; ci sono progetti che detraggono i pagamenti dei prestiti dai salari.

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Parte il crowdfunding cofinanziato da Bper Banca per i progetti vincitori del bando “Il futuro a portata di mano”

I progetti selezionati, a raggiungimento del 30% dell’obiettivo della campagna di crowdfunding su Produzioni dal Basso, verranno cofinanziati da Bper per il restante 70%

 

 

E’ partita sulla piattaforma italiana di crowdfunding Produzioni dal Basso la raccolta fondi per i 5 progetti selezionati nell’ambito della call “Il futuro a portata di mano”, lanciata da BPER Banca con l’obiettivo di cofinanziare iniziative educative e sociali proposte da realtà del Terzo Settore e rivolte ai giovani dai 3 ai 19 anni.

Attraverso il network dedicato su Produzioni dal Basso, fino al 26 ottobre 2022 è possibile contribuire alla realizzazione dei 5 progetti che coinvolgono diversi territori, da nord a sud d’Italia. Se riusciranno a raggiungere in crowdfunding il 30% del budget complessivo, verranno cofinanziati al 70% da parte di BPER Banca, fino a un massimo di 15.000 euro per ciascuno.

I progetti in raccolta

A Montemarciano (Ancona) la Fondazione Caritas Senigallia Onlus propone il progetto “Altre direzioni”, che mira allo sviluppo dell’identità personale, sociale e relazionale dei giovani del territorio di riferimento, con l’obiettivo di potenziare le loro relazioni sociali, rafforzandone le potenzialità artistiche e creative attraverso diverse attività: laboratori espressivi, tecnologici, ma anche workshop dedicati agli antichi mestieri.

A Milano l’Associazione Minima Theatralia lancia “TU MI FAI GIRARRRR – il virtual tour ecologico di Affori”: con i giovani del programma educativo contro la povertà minorile di un’area periferica della città, realizzerà un Virtual Tour Ecologico nel quartiere attraverso un laboratorio multidisciplinare tra arte e scienza e teatro. Le ragazze e i ragazzi, muniti di smartphone, racconteranno il quartiere attraverso foto, video, audio, testimonianze di cittadini, informazioni storico-artistiche e materiali poi elaborati insieme in aula. La camminata virtuale composta dai video racconti dei ragazzi avrà anche l’obiettivo di sensibilizzare gli abitanti sulle tematiche ecologiche.

A Trento arriva “Euforia Circus Festival“ dell’Associazione PRODIGIO ODV: l’idea è quella di portare abbondanza culturale nei territori fertili del Monte Bondone, dove i partecipanti, alcuni con disabilità , saranno coinvolti nella realizzazione di un Festival di Circo e arti performative per tutta la popolazione, inserito con rispetto nell’ambiente montano. Insieme i giovani potranno svolgere attività come: studio del territorio, sopralluoghi e valutazione delle proposte degli artisti, ma anche proposta di nuove idee per l’organizzazione del festival, dei workshop e dei talk.

A Potenza l’Associazione di promozione sociale Latte Amore e Fantasia presenta “La BorgoFavola Potentina”, un progetto culturale rivolto ai bambini dai 3 ai 9 anni della città di Potenza, che ha come obiettivo quello di ideare, produrre e distribuire un libro illustrato per ragazzi interamente sviluppato grazie al contributo diretto dei bimbi della città: i piccoli saranno coinvolti da operatori specializzati, in attività di discussione assembleare e formule di partecipazione attiva, il tutto sotto forma di gioco.

G.O giovani In Onda 2.0” di Hobbit società cooperativa sociale di San Benedetto del Tronto: promuoverà l’inclusione sociale e garantirà pari opportunità esperienziali attraverso la modalità innovativa della registrazione di podcast. Verrà allestita una cabina insonorizzata e formato un gruppo di adolescenti (200 giovani in totale) in modo da favorire dinamiche di peer education con il lavoro sui podcast. I giovani potranno così dare voce ai loro ideali e diffonderli il più possibile. Lo scopo di questa radio digitale è proprio quello di valorizzare eventi della storia passata, storie di eroi del territorio, vite dei santi e argomenti di attualità attraverso video, podcast e trasmissioni.

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GASGAS, rete di colonnine elettriche, raccoglie 1,5 mln di euro nel suo secondo round di equity crowdfunding

GASGAS, che installa e gestisce le infrastruttura di ricarica ed eroga il servizio, ha chiuso il suo secondo round su Crowdfundme con 1,5 milioni

 

 

La seconda campagna di equity crowdfunding di GASGAS si è appena conclusa sulla piattaforma Crowdfundme con una raccolta record di 1,5 milion, grazie a più di 260 investitori. Il primo round era stato chiuso nell’agosto del 2021 con 314 mila euro raccolti grazie a 192 investitori. Mentre nel 2021 la valutazione pre-money era stata di 1,2 milioni, in quest’ultimo round le quote sono state offerte con una valutazione di 5 milioni.

GASGAS Srl è una PMI Innovativa attiva dal 2021, con sedi a Milano e Udine; è stata fondata da Alessandro Vigilanti, Stefania Menguzzato e Francesco Zorgno, imprenditori e professionisti nel campo delle energie rinnovabili e dell’efficienza energetica.

La società mette a disposizione dei propri utenti una rete di colonnine di ricarica per veicoli elettrici sempre funzionanti e connesse, posizionate in punti strategici di interesse per chi sosta su tutto il territorio italiano. Opera nella filiera dei servizi di ricarica sia come E-Mobility Provider (EMP) sia come CPO (Charging Point Operator), ovvero il soggetto che eroga il servizio di ricarica agli utenti finali (guidatori di vetture elettriche) e che investe, installa e gestisce l’infrastruttura di ricarica. Il progetto è accelerato da Seed Money uno dei primi programmi privati di accelerazione e incubazione di startup in Italia.

Siamo molto soddisfatti dell’andamento di questa campagna. Se in occasione della prima raccolta del 2021 a credere in noi sono stati soprattutto appassionati ed e-driver, questo secondo round ha attirato l’interesse di imprenditori, business angel e investitori professionali che hanno intuito adesso il grande potenziale del mondo della mobilità elettrica” – ha commentato Stefania Menguzzato, General Manager di GASGAS.

Molti investitori professionali hanno deciso di investire nella campagna ancora aperta portando di fatto la raccolta al suo obiettivo massimo nel giro di pochi giorni, tra i quali Elia Bonacina, CEO di Bonacina1889, azienda di fama mondiale nel settore dei complementi d’arredo, e anche membro dell’Advisory Board di GASGAS, che ha dichiarato: «In GASGAS ho ritrovato la stessa efficienza e competenza offerte da una multinazionale come Tesla. Ho deciso di investire perché ho trovato un team forte e preparato e un business in grado di scalare velocemente. Ho piena fiducia in questo progetto e sono certo che saprà dare grandi soddisfazioni agli investitori che ci hanno creduto».

La rivoluzione green della mobilità

Secondo Stefania Menguzzato l’uso dell’auto elettrica non rimarrà confinata solo alle aree urbane, ma di fatto è già diffuso ovunque e avrà bisogno di una rete capillare di colonnine efficienti e affidabili. Infatti già oggi in Italia circolano 200mila veicoli elettrici che nel 2025 saranno 1 milione e 600mila, e poi 6 milioni nel 2030. Una situazione simile a quella in cui, negli anni ’60, si trovavano i gruppi petroliferi che hanno installato i primi distributori di benzina sul territorio italiano».

Da qui al 2035 la Comunità Europea ha previsto lo stop alla vendita di auto a combustibile fossile: questo è il momento giusto per muoversi nel mercato delle reti di ricarica, in anticipo e più rapidamente degli altri operatori. Arrivare per primi nella scelta del posizionamento permette di installare i punti di ricarica là dove gli e-driver ne hanno bisogno, e, inoltre, consente di fidelizzare l’automobilista.

Ad oggi sul territorio italiano sono censiti circa 19mila punti di ricarica per auto elettriche ma per coprire le esigenze degli e-driver ne serviranno circa 60mila.  GASGAS è passata in un solo anno da 10 a oltre 300 punti di ricarica, collocati prevalentemente nelle regioni del centro e del nord, ed entro fine 2023 ha pianificato di arrivare a gestirne più di 1000.

Da startup a scaleup

Nel 2022 la società dichiara di aver raggiunto gli obiettivi di budget con sei mesi di anticipo diventando in breve tempo un punto di riferimento degli operatori indipendenti che gestiscono reti di ricarica per veicoli elettrici, non solo su colonnine di sua proprietà, ma anche come system integrator per terzi.

«GASGAS sta crescendo rapidamente anche grazie ad operazioni non comuni per un’azienda così giovane” – ha spiegato Francesco Zorgno, Board Advisor di GASGAS. “Lo sviluppo della rete non avviene soltanto in modo organico, cioè installando colonnine sul territorio, ma anche tramite partnership industriali e programmi di acquisizione. In questo quadro si inserisce la fusione con Easycharge, altra startup già operativa da alcuni anni nel settore, con una solida presenza nel nord-ovest e competenze tecniche e gestionali che hanno accelerato ancor più la crescita di GASGAS”.

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Online la campagna di equity crowdfunding di ClickWash, startup nel settore delle lavanderie

ClickWash, servizio di lavanderia con ritiro e consegna on demand a domicilio, ha lanciato una campagna di equity crowfunding su MyBestInvest

 

 

ClickWash fondata da Grisanzio Battirossi e Fabio Morneghini nel 2020 come piattaforma per richiedere il servizio di lavanderia home-delivery, consente all’utente di scegliere il tipo di servizio desiderato e la lavanderia che preferisce, da quella di quartiere a quella più conveniente e comoda, ricevendo in pochi giorni capi lavati e stirati a domicilio. In Italia il settore delle lavanderie vale circa 1,3 miliardi di euro e conta oltre 14 mila lavanderie attive.

La startup, il cui obiettivo è di digitalizzare e innovare questo settore, è attiva già in 3 città italiane, Milano, Torino e Monza e aprirà anche a Roma e Bologna entro fine 2022.

Nel 2017 Fabio insieme ai suoi genitori ha rilevato una lavanderia storica a Cusano Milanino, in provincia di Milano, che operava dagli anni ‘60. Una lavanderia di tipo tradizionale che ha successivamente allargato lo spettro dei suoi servizi eseguendo tutti i tipi di trattamenti. Con l’introduzione del servizio di delivery, la lavanderia è stata così in grado di rispondere a ogni tipo di esigenza del cliente: dal successo di questa iniziativa che coniugava la tradizione all’innovazione, l’idea di ClickWash per dare l’occasione a tutte le lavanderie tradizionali di digitalizzarsi in una sola app.

“ClickWash è un progetto a cui noi abbiamo creduto sin dal primo momento; quando è nata, avevamo ben chiaro cosa volessimo: creare l’unico marketplace italiano per ordinare e ritirare i propri vestiti, 100% scalabile e digitalizzato, che fosse di qualità e soprattutto con la voglia di diventare 100% ecosostenibile.” affermano Fabio e Grisanzio.“Grazie all’esperienza maturata negli anni in questo settore, avendo avuto un’attività di famiglia alle spalle che operava nel mercato delle lavanderie, mi sono reso conto della potenzialità che la tecnologia poteva aggiungere. È possibile infatti digitalizzare e scalare uno dei pochi settori ancora non completamente tecnologizzato, arrivando a offrire così un servizio nazionale di rilievo.” aggiunge Fabio, che ha sempre lavorato nell’attività di lavanderia di famiglia conoscendo quindi il settore perfettamente dall’interno. Questa conoscenza approfondita del settore si sposa perfettamente con le competenze di Grisanzio, analista e sviluppatore con un’esperienza di oltre dieci anni.

L’elemento che lo differenzia da altre realtà concorrenti è il marketplace che permette all’utente di poter scegliere la propria lavanderia all’interno di un laundry network di qualità.

ClickWash, supportata da Peekaboo che offre un programma di accelerazione digitale, ha lanciato una campagna di equity crowfunding su MyBestInvest, piattaforma con sede a Bologna che, dal 2020 ha chiuso 4 campagne con successo con una raccolta complessiva di 510 mila euro.

L’obiettivo con la campagna è la raccolta di 250 mila euro per aprire in altre 15 città entro due anni con le migliori lavanderie presenti sul territorio per dare al maggior numero di utenti possibili la possibilità di prendersi cura del proprio guardaroba, senza muoversi da casa nel modo più semplice e sicuro. Inoltre, aggiungono i founder, la società punta a “utilizzare una flotta elettrica al 100% per il ritiro e la consegna degli ordini. Una svolta green che si aggiunge ad una già alta attenzione all’ambiente, al risparmio d’acqua, al consumo energetico e più in generale all’inquinamento”.

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WeAreStarting è la piattaforma di equity crowdfunding con le maggiori rivalutazioni del proprio portafoglio

L’indice del Politecnico di Milano che valuta le performance delle società finanziate con il crowdinvesting indica che quelle finanziate su WeAreStarting si sono rivalutate di più

 

Carlo Allevi

 

L’Italian Equity Crowdfunding Index, indicatore è elaborato dall’ Osservatorio del Politecnico di Milano che rappresenta sinteticamente l’apprezzamento o il deprezzamento del valore dei titoli sottoscritti tramite le piattaforme di crowdinvesting, rileva che WeAreStarting è il portale che nel 2022 ha garantito ai propri investitori la più alta rivalutazione del portafoglio tra tutti i portali di equity crowdfunding italiani.

Come funziona l’indice

La metodologia di calcolo dell’Equity Crowdfunding Index si basa su un algoritmo che misura la rivalutazione delle quote sottoscritte dagli investitori , in funzione dei multipli osservati nei round di crowdfunding successivi o per altri eventi societari che seguono la prima campagna.

L’equity crowdfunding index del portale WeAreStarting è pari a 262 (al 30 giugno 2022), superiore alla media nazionale, che si attesta su valori vicini a 173. Si tratta dell’indice non diluito, che considera anche l’istante temporale in cui un determinato evento si verifica, avvicinandosi al modello di un classico indice azionario .

«Poiché l’equity crowdfunding è a tutti gli effetti un’opzione di investimento alternativo accessibile ad investitori sofisticati e non, è importante monitorare il valore dell’indice – spiega Matteo Conti, ricercatore del Politecnico di Milano per avere un’idea dei rendimenti “teorici” legati a questo tipo di operazioni che, in un mercato attualmente ancora caratterizzato da un alto livello di illiquidità dello strumento, diventerebbero “effettivi” solamente nel momento della liquidazione dell’investimento, come ad esempio in occasione della vendita delle quote sul mercato secondario o di una exit totale o parziale dovuta a M&A o al buyback ».

Valutare le performance di asset illiquidi è davvero molto complicato. La metodologia adottata dall’Osservatorio del PoliMI è ad oggi la migliore per permettere un confronto oggettivo, anche se non può calcolare il valore reale del portafoglio sul mercato. Serve piuttosto per valutare il trend e avere un ’idea dell’importo approssimativo delle variazioni di valore.

La situazione attuale

Analizzando i dati più recenti, sempre con riferimento alla versione non diluita dell’indice, si evidenzia che il mercato italiano del crowdinvesting nel suo complesso sta ancora attraversando una fase positiva, caratterizzata da un incremento di circa 2,5 punti dall’inizio dell’anno, nonostante si tratti di un valore inferiore se paragonato allo stesso dato riferito al primo semestre del 2021 (+8,5 punti). Le ragioni sono forse da ricercarsi nella situazione attuale di generale incertezza a livello europeo e mondiale nel contesto macroeconomico.

La strategia di WeAreStarting

«Da quando WeAreStarting è nata, abbiamo avuto ben chiaro il nostro obiettivo: selezionare imprese che portino un rendimento interessante agli investitori – ha commentato Carlo Allevi, CEO di WeAreStarting. Per fare ciò, abbiamo cercato realtà di eccellenza in ogni parte d’Italia e in ogni settore ».

La piattaforma si pone obiettivi ancora più sfidanti: raggiungere i 777 punti dell’Italian Crowdfunding Index entro la fine del 2030 e infatti, secondo Allevi, “l’investimento in imprese non quotate può avere tantissimi limiti, ma senza dubbio può offrire, con l’opportuna diversificazione, rivalutazioni ben superiori ad altri asset, se le opportunità sono scelte con cura e professionalità. Inoltre, possiamo evitare gli impatti negativi dei cicli economici puntando su realtà di settori diversi nel tempo, non avendo alcun vincolo settoriale a cui sottostare».

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ITS Lending cavalca la crescita del lending crowdfunding immobiliare e rimborsa 6 prestiti in meno di un anno

Il lending crowdfunding immobiliare è una asset class sempre più richiesta dagli investitori e ITS Lending ne diversifica l’offerta 20 campagne di successo e 6 rimborsi in 10 mesi

 

 

Il presenta i primi frutti e mantiene le promesse. ITS Lending,  portale di lending crowdfunding immobiliare dedicato alla rigenerazione dei borghi d’Italia, in meno di un anno dal suo lancio nel novembre 2021, ha rimborsato sei prestiti, restituendo un totale di 265mila euro, oltre agli interessi maturati ed ha chiuso 20 campagne per 1,2 milioni di euro.

Lending Crowdfunding immobiliare in grande crescita

In un momento di incertezza economica, come quello attuale e di difficoltà da parte degli investitori retail di individuare investimenti remunerativi, il lending crowdfunding immobiliare si attesta  come un investimento redditizio e richiesto.

Secondo i dati di Crowdfunding Buzz, il segmento è cresciuto del 61% nei primi 8 mesi del 2022, rispetto allo stesso periodo del 2021, con una raccolta di 56 milioni di Euro, per 202 progetti immobiliari finanziati. Anche la raccolta media è cresciuta (da 220 mila euro per operazione nel 2021 a 278 mila nel 2022) e così gli investitori che, se ad agosto 2021 erano stati circa 22 mila, nello stesso periodo di quest’anno sono stati 35 mila. Il tasso medio lordo di remunerazione dei prestiti, pari a circa il 10% su base annua, è probabilmente una delle ragioni del successo, unito alla durata media dei prestiti, di poco inferiore ai 12 mesi.

La specificità di ITS Lending

ITS Lending, una delle ultime nate tra le piattaforme di lending crowfunding immobiliare, è l’unica focalizzata su progetti immobiliari strettamente riferiti alla rigenerazione dei piccoli borghi italiani. Si tratta quasi sempre di progetti di ristrutturazione di piccola entità che presentano, dunque, un fabbisogno molto contenuto. L’entità dei prestiti offerti sulla piattaforma è infatti quasi sempre compresa tra 20 mila e 100 mila euro, con una durata molto breve, tra i 6 e 12 mesi. Questo consente a chi investe un’elevata rotazione del proprio portafoglio e, al contempo, una asset class alternativa rispetto allo stesso settore del lending crowdfunding.

Il portale offre anche una certa sicurezza: gli immobili da ristrutturare sono già stati acquisiti dalla società immobiliare che propone l’opportunità e, prima di presentarla sulla piattaforma, viene sempre individuato un compratore finale che anticipa una caparra. In caso di rinuncia all’acquisto, si attiveranno ulteriori meccanismi per garantire l’investimento, tra cui la disponibilità da parte della società immobiliare beneficiaria del prestito a rimborsare comunque capitale e interessi entro i termini stabiliti.

I risultati raggiunti da ITS Lending nei suoi primi 10 mesi

Il portale ha finora chiuso 20 operazioni immobiliari, nel sud e centro-nord Italia, per una raccolta totale di 1,2 milioni e una media di 24 investitori, che hanno contribuito con un investimento medio di 2mila euro e un tasso medio lordo su base annua del 9,3%.

I prestiti rimborsati sono ad oggi 6, tutti nei tempi predefiniti, e riguardano strutture per uso residenziale, di piccole e medie dimensioni (bilocali o trilocali), due delle quali situate in Sicilia, due in Toscana e due in Puglia, dove da ultimo è stato restituito il prestito per l’intervento su un edificio a Caprarica di Lecce.

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Ecomill, con Coopfond, Legacoop e Banca Etica, lanciano “RESPIRA” per favorire le Comunità Energetiche Rinnovabili

Il portale di crowdinvesting Ecomill, con Coopfond, Legacoop e Banca Etica supporteranno cittadini, cooperative, imprese ed enti pubblici nell’avvio di Comunità energetiche

 

Ecomill, piattaforma di crowdinvesting per la transizione energetica, fondo mutualistico Coopfond, Legacoop e Banca Etica hanno comunicato il lancio di RESPIRA, un punto di riferimento per favorire la nascita di Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) in forma cooperativa, capaci di aiutare contemporaneamente l’ambiente e i conti di famiglie e imprese.

Una Comunità Energetica è un’entità che produce e condivide energia rinnovabile, generando e gestendo autonomamente energia pulita, riducendo le emissioni di CO2 e gli sprechi energetici: si tratta di un soggetto di diritto autonomo a cui possono partecipare come membri persone e organizzazioni – sia private che pubbliche – che decidono di collaborare alla produzione e al consumo condiviso di energia da fonti rinnovabili.

I partner di RESPIRA si sono messi a disposizione per supportare gruppi di cittadini organizzati, cooperative ed altre imprese, enti pubblici nella costruzione e avvio di una comunità energetica in forma cooperativa, adeguando la propria offerta a ciascuna specifica comunità, territorio, esigenza, mettendo a disposizione una filiera di partner tecnici e finanziari. Adottando un innovativo e pressoché unico approccio cooperativo.

RESPIRA è infatti in grado di guidare cittadini ed imprese attraverso tutte le fasi del processo di costruzione ed avvio di una comunità energetica rinnovabile, grazie a un team di esperti a disposizione nelle varie aree coinvolte:

  • Legacoop supporta i proponenti nell’adempimento degli aspetti normativi e statutari necessari alla costituzione di una CER in forma cooperativa;
  • Coopfond offre finanziamenti in forma di equity;
  • Ecomill mette a disposizione la propria piattaforma di crowdinvesting per una raccolta di equity partecipato tra cittadini e soci di cooperative;
  • Banca Etica mette a disposizione prestiti e altri strumenti finanziari per la realizzazione dei progetti idonei;
  • le ESCo (Energy Service Company) partner di RESPIRA si occupano degli aspetti tecnici, dallo studio di fattibilità alla definizione delle migliori scelte impiantistiche.

La visione, comune a tutti partner, è che le comunità energetiche sono un nuovo e funzionale modello di coinvolgimento dei cittadini in progetti “energetici” in grado di riportare le persone e le comunità al centro dei processi produttivi, generando benefici di carattere economico, sociale ed ambientale, riportando risorse ai territori, con la possibilità di partecipare attivamente alla transizione energetica.

Il crowdinvesting di Ecomill è una forma di finanziamento partecipato – spiega Chiara Candelise, founder e partner della societàa supporto di sviluppo e investimenti in progetti energetici, che riteniamo si sposi perfettamente con gli obiettivi di condivisione e coinvolgimento di cittadini e territorio propri delle Comunità Energetiche. Siamo lieti di contribuire al progetto RESPIRA e di supportare il finanziamento di CER in forma cooperativa, allo scopo di favorire la partecipazione di cittadini e membri di cooperative agli investimenti necessari per lo sviluppo delle CER, favorendo i legami comunitari e massimizzando le ricadute economiche sui territori”.

La finanza eticamente orientata è sensibile alle conseguenze non economiche delle azioni economiche. Lo specifica lo Statuto di Banca Etica, che crede in una finanza al servizio delle persone e dei territori. Anche per questo – sottolinea Riccardo Dugini , vicedirettore di Banca Etica – supportiamo Respira e le nuove Comunità Energetiche attraverso soluzioni pensate ad hoc per persone fisiche e per organizzazioni. Mettiamo a disposizione strumenti di finanza etica dedicati ai bisogni di gestione del denaro della Comunità Energetica, inclusi prestiti finalizzati sia ad anticipare la liquidità necessaria per svolgere gli studi di fattibilità propedeutici alla nascita di una CER sia ad accompagnare il loro sviluppo”.

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Il trend negativo delle criptovalute è minore rispetto al trimestre precedente. Intanto alte attese per Ethereum 2.0

Nel suo report trimestrale, Iconium rileva una minore contrazione del market cap delle criptovalute, in particolare di Bitcoin, sembra correlata al trend generale dei mercati

 

 

L’ultimo trimestre è stato negativo sia per Bitcoin, che per il mercato in generale, rispetto al trimestre precedente, più per bitcoin che per le altcoin. La volatilità è scesa recentemente ma resta considerevole e non ci sono segnali all’orizzonte che ne lascino prevedere una riduzione nel breve periodo.

Nel trimestre in esame il valore del mercato cripto è sceso ancora. Nell’arco dei tre mesi, Bitcoin è passato dai $32k di inizio giugno ai $20k di fine Agosto. La market cap delle criptovalute è passata da $1.3T a $950M a fine agosto.

Capitaliazzazione totale criptovalute

Capitaliazzazione totale criptovalute

Questo trend di mercato sembra essere causato principalmente da una forte correlazione del mercato cripto con le condizioni “macro” del mercato, che a sua volta soffre a causa delle politiche monetarie restrittive, inflazione e tensioni geopolitiche, crescita del dollaro US.

Permane sicuramente su tutti i mercati una forte incertezza. Alcuni operatori sostengono che i mercati (Nasdaq incluso) vedranno un’inversione di tendenza in autunno in quanto gli elementi negativi del quadro macroeconomico sono state già prezzate.

La discesa nel trimestre è stata leggermente più lenta e meno severa di quello precedente. La “dominance” di Bitcoin é scesa di ben 9 punti al 39%, evidenziando un forte recupero – in relazione a BTC – delle altcoin che nel trimestre precedente avevano pagato il crollo del mercato molto più che proporzionalmente di Bitcoin.

In particolare, Ethereum, prima altcoin nel mercato, è rimasto stabile a fronte del trend discendente di Bitcoin. Siamo infatti alla vigilia del lancio di Ethereum 2.0 che rivoluzionerà questa blockchain e le sue performance, e le aspettative sono alte. Continuano comunque gli investimenti in token e equity di progetti blockchain, anche spinti dall’enorme raccolta di alcuni fondi americani nell’anno in corso.

Lato investimenti in nuovi progetti in ogni caso le valutazioni sono scese e sicuramente nei prossimi mesi ci saranno ottime opportunità per gli investitori.

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